• HOME
  • Bacheca
  • ELENCO Articoli
  • TAOISMO
    • Yijing – INTERSEGNI
  • STOICISMO
  • CONTATTO
  • I Ching – INTERSEGNI

Inseparatasede

~ pagina parallela

Inseparatasede

Archivi della categoria: Ralph Metzner

Alchemical divination, R. Metzner (estratto dal libro)

04 giovedì Apr 2019

Posted by Paola in Libri, Percezione, Personaggi, Ralph Metzner, Realtà Parallele, Stati altri di coscienza

≈ Commenti disabilitati su Alchemical divination, R. Metzner (estratto dal libro)

Alchemical Divination, Ralph Metzner – Green Earth Foundation (Estratto, Libro)

Estratto dal Capitolo 1 – Sciamanesimo, Yoga e Alchimia (traduzione: Paola)

Fin dai tempi più remoti, gli esseri umani hanno praticato discipline di guarigione psico-spirituale e fisica con dedizione e intenzione. Di tre grandi tradizioni di pratiche di trasformazione che sono apparse sulla Terra, lo sciamanesimo è decisamente la più antica, in quanto risale al Paleolitico e si è preservata in alcune culture indigene del mondo fino ad oggi. Lo Yoga e l’Alchimia possono essere visti come il prolungamento o lo sviluppo, rispettivamente per il mondo orientale e per quello occidentale, dello sciamanesimo, avendo avuto origine nella cultura dei villaggi neolitici e nelle città stato dell’Età del Bronzo. In tutte e tre queste tradizioni, alcuni praticanti si focalizzarono maggiormente sulla guarigione fisica, altri sulla soluzione di problemi e per ottenere guida nella propria vita, e altri ancora nella ricerca della conoscenza, dell’illuminazione e della liberazione a livello spirituale. Molti dei nostri moderni sistemi nell’ambito della medicina, della psicoterapia, della guarigione complementare e delle pratiche spirituali, sono gli eredi di uno o l’altro filamento di queste tradizioni.

Le pratiche divinatorie, di cui ci occupiamo in questo libro, si trovano in tutte e tre queste tradizioni. Generalmente intesa come il processo di ottenere profonde conoscenze intuitive, divinazione significa letteralmente “ottenere conoscenza dal mondo divino”, cui ci si riferisce anche come “mondo interiore” o “reami superiori”. Nella sua essenza, prevede un’indagine strutturata per domande relative al passato, per la guarigione e la soluzione di problemi; o relative al futuro, per avere una visione oppure ottenere guida e indicazioni. Nella medicina, questi due tipi di divinazione corrispondono alla diagnosi, dove si definisce la causa originaria di una malattia o ferita, e la prognosi, il suo probabile decorso nel futuro.

Il famoso storico delle religioni Mircea Eliade, che ha scritto autorevoli saggi su ciascuna di queste tre tradizioni di trasformazione, parla dello sciamanesimo come di arcaiche tecniche di estasi.  La parola “estasi” deriva dal greco “ex-stasis” e significa “essere fuori”, fuori dalla struttura percettiva della realtà ordinaria, ossia essere in uno stato alterato di coscienza. L’antropologo Michael Harner, che per primo ha reintrodotto lo sciamanesimo nella cultura occidentale contemporanea, afferma che lo sciamanesimo implica essenzialmente ciò che egli chiama “lo stato di coscienza sciamanico”, con il quale si entra in una “realtà non-ordinaria” assai differente dalla realtà ordinaria della vita quotidiana.

Nelle culture indigene, la metafora dell’entrare in uno stato alterato di coscienza è il viaggio sciamanico: come il viaggio ordinario, lo stato sciamanico ha un inizio, un periodo di tempo in cui si ha varie esperienze nei mondi non-ordinari e una fine, il ritorno alla vita ordinaria e alla coscienza ordinaria. Lo/la sciamano/a entra nel viaggio sciamanico con uno scopo, che può essere una guarigione, una divinazione diagnostica, o per collegarsi con vari spiriti, per esempio gli antenati defunti, gli spiriti del luogo o esseri trascendenti. Lui/lei entrano nel viaggio per se stessi, o per la persona, la famiglia o la comunità che ne cerca l’aiuto.

Nel mondo si sono scoperte due principali tecnologie per entrare nello stato del viaggio sciamanico: il suono ritmico del tamburo o del sonaglio e le piante psicoattive o funghi. Entrambi questi metodi possono indurre determinati cambiamenti nel funzionamento del cervello che definiscono il substrato neuro-psicologico del viaggio divinatorio. Il tambureggiamento appare diffuso nell’emisfero nord delle aree dell’Asia, dell’Europa e del Nord America. Le piante psicoattive e i funghi si ritrovano maggiormente alle latitudini tropicali, in particolare nell’America Centrale e Meridionale, come pure in Africa – e ciò è dovuto, presumibilmente, alla maggior varietà di piante e vita animale propria dei tropici.

Nei primi anni del ventesimo secolo, gli psicologi e gli psichiatri che leggevano i resoconti degli antropologi sugli sciamani, tendevano a denigrarli come “medici stregoni” e spacciatori di superstiziose credenze tribali. Il viaggio sciamanico divinatorio era considerato una pratica fraudolenta o schizofrenica che non si sa come aveva acquisito di credibilità nella tribù locale. Sotto l’influenza della cultura relativistica degli studi antropologici e dell’opera di studiosi come Margaret Meade, Ruth Benedict come pure di Eliade, Harner e altri, questo modo di vedere ha lasciato il passo al riconoscimento che gli sciamani e le loro culture vivono in una visione del mondo totalmente differente, con dei presupposti diversi sulla natura della realtà.

Le due principali differenze tra la visione del mondo dei popoli di cultura sciamanica e quella moderna del materialismo scientifico sono: 1) il concetto di mondi multipli, o multipli livelli di realtà; e 2) il riconoscimento della realtà degli spiriti come esseri autonomi presenti nei vari mondi (e non esseri di pura fantasia o simboli). La visione del mondo dietro lo sciamanesimo, come pure per l’alchimia e lo yoga, è conosciuta come animismo o panpsichismo – cioè la credenza che tutte le forme della natura, sia organiche (es., piante, animali e funghi) che inorganiche (es., pietre, fiumi, montagne, venti), sia terrestri (di questo pianeta Terra) che cosmiche (altri pianeti, stelle, galassie e universo) sono intrise di energia psichica o spirituale e di coscienza.

Parlando dal punto di vista psicologico, proprio della visione scientifica del mondo occidentale, si potrebbe dire che i concetti di “altri mondi” si riferiscono a livelli o ambiti di coscienza che giacciono al di fuori dei confini della nostra solita percezione ordinaria. La psicologia del profondo che derivano dalla psicoanalisi fanno riferimento a questi ambiti normalmente inaccessibili come all’“inconscio”, o all’“inconscio collettivo”. Tuttavia, questa sarebbe una definizione troppo limitativa per lo sciamanesimo, se ci si riferisce all’“inconscio” come a qualcosa di interno all’individuo, di qualcosa che, per esempio, fa parte della psiche umana. Le pratiche sciamaniche comportano l’esplorazione non solo degli aspetti non conosciuti della nostra psiche, ma anche degli aspetti non conosciuti del mondo intorno a noi – i misteri interiori come quelli esterni.

In modo simile, gli psicologi dicono tutti i riferimenti agli “spiriti” sono in realtà delle espressioni simboliche per gli aspetti della psiche umana inconscia; e, nel caso della psicologia di Jung, sono simboli archetipici dell’inconscio collettivo. Io, tuttavia, concordo con quegli studiosi e scienziati che mettono in discussione tale visione affermando che i paradigmi occidentali della realtà dovrebbero essere rivisti e ampliati per includere il riconoscimento della realtà degli spiriti, non già come costruzioni simboliche della mente umana, ma come esseri viventi intelligenti e autonomi, con i quali è possibile comunicare e con i quali è possibile co-esistere e interagire in una realtà dai molteplici mondi. Le pratiche di divinazione alchemica poggiano su tale visione ampliata, in cui gli esseri umani sono spiriti rivestiti con forma umana che interagiscono con molteplici classi di spiriti che a loro volta rivestono diverse forme in questo e altri mondi.

Le pratiche sciamaniche di guarigione che prevedono l’ingestione di piante medicinali o allucinogene oppure funghi, includono sempre una connessione consapevole con gli spiriti di quelle piante o funghi. Questo tipo di duplice prospettiva, che riconosce la dimensione spirituale quanto quella materiale si trova anche nell’omeopatia e nella medicina erboristica tradizionale di molte culture. Quando fanno il viaggio sciamanico viaggiando in altri reami, gli sciamani invocano anche lo spirito di una specie animale, come l’Orso o l’Aquila, con il quale hanno stretto un’alleanza o una relazione di cooperazione. Inoltre, gli sciamani possono lavorare con cristalli e altre forme materiali terrestri, come anche con gli spiriti elementali dell’aria (vento), dell’acqua (come i fiumi e la pioggia) e il fuoco.

Un’importante e vasta classe di spiriti con cui gli sciamani comunicano e collaborano, sono gli spiriti degli antenati defunti – membri della famiglia che sono passati sull’altro lato, nei mondi dello spirito, avendo così accesso a una conoscenza più particolareggiata di questi mondi di quella che noi abbiamo di solito. Poi ci sono i grandi spiriti ancestrali di guida e insegnamento di intere tribù e popolazioni, tradizionalmente noti come “dei” o “divinità”, che giocano un ruolo significativo in molte mitologie del mondo.

Infine, la Terra stessa nella sua totalità viene vista dalle culture tradizionali come impregnata di un essere spirituale intelligente, una dea nota nell’antica Grecia come Gaia, o come Madre Terra tra le tribù indiane del Nord America. La teoria di Gaia di Lovelock e Margulis è il punto di vista della scienza moderna che per molti versi è parallela e convergente con le concezioni delle antiche popolazioni indigene – dove la Terra è vista come un sistema vivente che si auto-mantiene e auto-organizza. E come sappiamo, le genti antiche e le culture indigene riconoscevano non solo la Terra ma anche il Sole, la Luna e gli altri pianeti come i corpi di divinità cosmiche – e i pianeti tuttora mantengono i nomi che i Greci e i Latini avevano dato a queste divinità.—

Ralph Metzner – (1936-2019) è stato uno psicologo statunitense. Nato in Germania, successivamente si trasferisce negli USA, dove ad inizio anni ’60 partecipa alle basilari ricerche sulle sostanze psichedeliche alla Havard University con i colleghi Timothy Leary e Richard Alpert (quest’ultimo noto anche come Baba Ram Dass). È stato psicoterapista e professore emerito al California Institute of Integral Studies di San Francisco, e in queste vesti ha approfondito le sue ricerche sulla psichedelia, sullo yoga, sulla meditazione. [da Wikipedia]

Riflessioni sul concetto di “stati alterati di coscienza”, R. Metzner

14 giovedì Set 2017

Posted by Paola in Coscienza, Ralph Metzner, Società, Stati altri di coscienza

≈ Commenti disabilitati su Riflessioni sul concetto di “stati alterati di coscienza”, R. Metzner

Riflessioni sul concetto di “stati alterati di coscienza”, Ralph Metzner Ph. D. (2006)

Per oltre 25 anni ho tenuto conferenze, scritto e tenuto dei corsi, sia al California Institute of Integral Studies che altrove, sugli stati alterati di coscienza e il loro ruolo nella psicoterapia e nelle pratiche spirituali. Sono arrivato a considerare gli stati alterati di coscienza come uno dei tre paradigmi per lo studio psicologico della coscienza, dove gli altri due sono le fasi di sviluppo della coscienza e i livelli o mondi della coscienza. Nel lavorare con il paradigma degli stati alterati di coscienza, ho imparato e sono stato influenzato dalla ricerca e dagli scritti di numerosi colleghi, che sono anche amici, come Charles Tart, Stanley Knippner, Stanislav Grof, Kenneth Ring, Andrew Weil, Michael Harner e altri antropologi che studiano le variazioni inter-culturali della coscienza, studenti dei sistemi orientali dello yoga e della meditazione, e psichiatri ricercatori nel campo degli stati dissociati.

Il concetto di stati alterati è venuto in risalto nella psicologia occidentale negli anni 1950-60, principalmente grazie a due paradigmi rivoluzionari: la scoperta dei REM (rapid eye movements, movimenti oculari rapidi) durante lo stato di sogno nel sonno, dove per la prima volta la registrazione di variazioni fisiologiche poterono essere correlate con attendibilità a uno stato di coscienza soggettivo. Il secondo punto di svolta fu la scoperta dell’LSD e di altre sostanze psichedeliche, delle droghe per l’“espansione della coscienza”, che mostrarono come stati di coscienza profondamente modificati (transformed) e modificanti (transforming) fino a quel momento accessibili sono a pochi individui, potevano essere indotti – con una ragionevolmente alta probabilità – su un largo numero di persone con le dovute preparazioni, protezioni e set-and-setting[1]. Grazie alle scoperte della correlazione tra le variazioni nelle funzioni neurali e le variazioni negli stati di coscienza soggettivi, questa ricerca fece un notevole balzo in avanti, che continua ancor oggi, sviluppando importantissime implicazioni nei campi più diversi come quelli della salute, l’apprendimento, la creatività e la crescita psico-spirituale. Qualcuno potrebbe argomentare che questo approccio – lo studio delle associazioni tra stati cerebrali e stati mentali – è diventato il paradigma dominante nello studio scientifico della coscienza.

Usando il paradigma degli stati alterati di coscienza nei miei corsi, ho trovato utile distinguere tra il contenuto di uno stato di coscienza (pensieri, immagini, sentimenti, percezioni e così via) – che può essere meglio compreso osservando il set-and-setting, o l’intenzione che precede l’entrata nello stato –, e il detonatore o catalizzatore, che produce il cambiamento ad una diversa modalità di funzionamento. Ben noti detonatori o catalizzatori degli stati alterati di coscienza sono le droghe, le induzioni ipnotiche, le pratiche meditative, il tambureggiamento sciamanico, la musica, la natura, il sesso e altri, come anche le normali e cicliche variazioni della chimica cerebrale che ci catalizzano ad “addormentarci” o a “svegliarci”. È anche estremamente utile applicare il paradigma degli stati alterati di coscienza per comprendere gli stati psicopatologici che sono contrattivi (contractive), ossessivi (fixated) e dissociativi (dissociative), con conseguenze negative e tossiche a livello di individui, di famiglie e di comunità, che includono droghe o comportamenti di dipendenza, paura (attacchi di panico), collera (scatti di rabbia), crisi o episodi psicotici, depressione, manie e altro.

Una cosa che causa disagio nella maggior parte delle persone nel considerare o parlare del concetto di “stato alterato”, è che l’implicazione del termine “alterato” sembrerebbe da intendersi come anormale. Com’è possibile allora parlare di uno stato alterato di coscienza come terapeutico, creativo o promotore di una crescita spirituale? Nei miei corsi, ho tentato di superare questo pregiudizio intellettuale evidenziando il fatto che tutti gli esseri umani hanno un’estrema familiarità con delle variazioni profondamente alterate, nel corso di tutta la loro vita normale, durante gli stati che chiamiamo di sonno, veglia e sogno.

Alcuni scrittori hanno tentato di superare le supposizioni negative associate con “stato alterato” proponendo termini come “stato alternativo”, o “stato non-ordinario” o (come nel manuale dell’American Psychological Association pubblicato di recente) “esperienze anomale”. Tuttavia questa strategia lessicale nasconde il punto che alcune alterazioni di stato sono estremamente ordinarie, abituali e familiari. Si dovrebbe considerare il “sogno” uno “stato non-ordinario”? Ed essere “ubriachi” o “depressi”, non sono degli stati piuttosto ordinari? C’è un intero spettro di stati di coscienza, da quello familiare fino all’anomalia estrema, e ciò è vero sia per gli stati positivi, espansivi, sani e promotori di conoscenza come per gli stati negativi, contrattivi, patologici e distruttivi. Che lo stato sia normale o anormale è, in ogni caso, un giudizio culturalmente e storicamente relativo imposto sopra un’esperienza e, pertanto, una questione accademica di nessun valore particolare.

Sono infine arrivato a comprendere il mio persistente disagio con il concetto di “stati alterati”, oltre al fatto che nasconde la distinzione tra stati ordinari e non-ordinari. Ciò ha a che fare con il costrutto passivo di “alterato”, che suggerisce l’idea di qualcosa fatto da un agente esterno. Uno stato indotto da droghe forse poggia questa visione, ma noi dobbiamo ricordare che è l’individuo che sceglie di assumere la droga (eccetto in certe situazioni illegali e moralmente reprensibili), per un certo fine e con l’intenzione di modificare la coscienza. Una persona va a dormire con l’intenzione consapevole di riposare e recuperare le energie. Possiamo anche incubare intenzionalmente un sogno per risolvere un problema.

Per utilizzare gli stati espansivi e positivi per il nostro benessere, la nostra creatività e crescita, abbiamo bisogno di poter riconoscere lo stato in cui siamo e come orientarci in esso per imparare. Per esempio, gli sciamani imparano a utilizzare lo stato del viaggio sciamanico con il suono del tamburo con lo scopo di ottenere conoscenza per curare, risolvere problemi e avere indicazioni. Gli yogi e i meditanti praticano al fine di avere intuizioni (insight). Io credo che così debba essere intesa l’esercitazione buddista della consapevolezza. Con gli stati negativi contrattivi, la nostra preoccupazione principale per noi stessi e per gli altri con cui possiamo operare, è di identificare lo stato in cui siamo, riconoscere come ci sta influenzando (i pensieri, la percezione, il comportamento) e come possiamo orientarci in e al di là di esso in stati più sani e pieni di vita. Credo che un tale atteggiamento sia coerente con l’acuto aforisma di William James: “la mia esperienza è ciò di cui scelgo di occuparmi”. Diventando più consci (consapevoli) della natura dello stato in cui siamo in ogni dato momento, possiamo dislocare l’attenzione in diversi modi e così ampliare il raggio delle scelte che possiamo fare, e assumerci più pienamente la responsabilità dell’impatto di quelle scelte sugli altri e nel nostro mondo.

Pubblicato in AHP Perspective, 2006
Fonte originale: www.greenearthfound.org/write/altered_states.html

Ralph Metzner, Ph. D. si dedica da oltre 40 anni allo studio della trasformazione della coscienza. Insegna al California Institute for Integral Studies dal 1975, di cui è stato per dieci anni anche Preside di Facoltà. Ha scritto The Well of Remembrance, The Unfolding Self, Green Psychology, Sacred Vine of Spirits e Sacred Mushroom of Vision. Ha sviluppato un programma di apprendimento in Alchemical Divination, un metodo di meditazione per ottenere una conoscenza intuitiva dalla Fonte spirituale interiore per curare, risolvere problemi e avere indicazioni. Per informazioni: http://www.greenearthfound.org

Traduzione: Paola

– – – – – – – – – – – – – – –

[1] Set = lo stato mentale della persona che si accinge all’esperienza; e Setting = l’ambiente fisico e sociale in cui si trova [ndt.]

Altro articolo di Ralph Metzner: Cosmologia sciamanica e scienza

Cosmologia sciamanica e scienza, Ralph Metzner (Video e trascrizione traduzione)

20 martedì Set 2016

Posted by Paola in Coscienza, Ralph Metzner, Realtà Parallele, Stati altri di coscienza, Video

≈ Commenti disabilitati su Cosmologia sciamanica e scienza, Ralph Metzner (Video e trascrizione traduzione)

Oltre la visione materialista del mondo, parte 1 – Ralph Metzner (2001)

_______________

ralph-metznerDue sono le principali differenze tra la cosmologia sciamanica che origina in modo naturale  dalle esperienze psichedeliche ed enteogene[1] ed altre, e la nostra visione tradizionale del mondo, la visione tradizionale della scienza materialista.

Sono d’accordo con quanto ha detto Robert nella sua presentazione: la scienza ormai non crede più a una visione newtoniana e cartesiana del mondo, ma il problema è che noi continuiamo a crederci, e molti di noi hanno imparato la scienza alle scuole superiori e vivono in un mondo di oggetti materiali, e gli oggetti materiali sono considerati le uniche cose reali.

Quindi la principale differenza tra la visione sciamanica del mondo, la cosmologia sciamanica, e quella del nostro mondo moderno è che nella visione tradizionale vi sono molti mondi, e non c’è un unico livello di realtà – cioè questo livello di realtà materiale e fisica che possiamo toccare – ma ce ne sono molti altrettanto reali e non meramente soggettivi, non meramente di fantasia, non meramente mistici, come alcuni scienziati hanno tentato di definirli nel linguaggio scientifico.

Per esempio, lo sciamanismo tradizionale contempla il Mondo di Sopra, il Mondo di Mezzo e il Mondo di Sotto; si potrebbe così dire che la visione animista sciamanica del mondo è più ampia e inclusiva, e non dice che il mondo materiale non è reale, non dice che gli altri mondi sono più reali, ma dice che sono ugualmente reali.

L’altra grande differenza tra la visione sciamanica animistica indigena del mondo e quella moderna, è che in questi mondi – compreso il nostro mondo materiale – ci sono molti esseri a fianco degli esseri umani che noi conosciamo come piante e animali; i popoli tradizionali riconoscono che questi esseri hanno un’essenza spirituale (e questo viene definito “animismo”). Questa essenza spirituale è nelle montagne, nei fiumi, negli alberi, negli animali, nei luoghi e si presenta con il nome di “spiriti”.

Non sono simboli, come la moderna visione del mondo che include i mondi interiori della psicologia (compresa quella di Jung), dove questi esseri vengono considerati dei simboli, a volte archetipi… a volte simboli archetipi, qualcosa ancor più grande dei simboli ordinari, e altre volte simboli dell’inconscio personale o collettivo.

Vorrei raccontarvi una storia che illustra la differenza tra sciamanesimo e psicologia. Supponete che una persona vada da uno psicoterapeuta e dica: “Ho fatto un sogno e c’era un orso”. Se lo psicologo è un freudiano probabilmente vi legge un complesso che riguarda il padre e comincia l’analisi; se fosse uno junghiano forse parlerebbe dell’archetipo della Grande Madre Orso o qualcosa di simile; se seguisse la Gestalt forse gli direbbe che è una parte della sua mente e: “Fai sedere l’orso su quella sedia. Ovviamente, esso è una parte della tua mente, dell’inconscio…”. Se invece va da uno sciamano, non gli risponderebbe affatto così, ma direbbe: “Hai avuto un incontro con l’Orso”. Orso con la “O” maiuscola, lo spirito dell’Orso … In questo caso, un operatore sciamanico non direbbe che si tratta di un sogno simbolico, di fantasie. Perché se si tratta di un essere e voi lo trattate come un simbolo, sareste nei guai, perché sarebbe una cosa irrispettosa. Se io vi incontrassi per strada e vi trattassi come un simbolo, secondo quello che ho nella mente, sarebbe irrispettoso, non vi pare? Non vi piacerebbe, vi sentireste offesi. Le donne si offendono se le trattate come “simbolo” o oggetti, se le “oggettizzate”.

Nella pratica sciamanica si impara a distinguere tra gli esseri reali che potreste incontrare e con i quali è possibile avere una vera comunicazione, e le fantasie o immaginazioni.

(Traduzione: Paola)


[1] Il termine enteogeno è utilizzato generalmente per indicare particolari sostanze psicoattive, caratterizzati da un marcato effetto psichedelico o allucinogeno, che comportano stati alterati analoghi ad esperienze mistiche e per questo utilizzati nell’ambito di numerose culture sciamaniche o religioni organizzate. L’etimo è un neologismo derivato dal greco antico e formato da ἔνθεος (entheos) e γενέσθαι (genesthai), che letteralmente significa “che ha Dio al suo interno”, più liberamente tradotto “divinamente ispirato”. [wikipedia]

Video

Cosmologia sciamanica e scienza, Ralph Metzner

06 sabato Ago 2016

Posted by Paola in Coscienza, Ralph Metzner, Realtà Parallele, Stati altri di coscienza, Video

≈ Commenti disabilitati su Cosmologia sciamanica e scienza, Ralph Metzner

 Cosmologia sciamanica e scienza – di Ralph Metzner (2001)

_______________

(Trascrizione dal video e traduzione: Paola)

Ora consideriamo due principali differenze tra la cosmologia sciamanica che origina in modo naturale  dalle esperienze psichedeliche ed enteogene [1] … ed altre, e la visione tradizionale del mondo che noi abbiamo, che è la visione del mondo della scienza materialista tradizionale.

Sono d’accordo con quanto ha detto Robert nella sua presentazione, che la scienza ormai non crede più a una visione newtoniana e cartesiana del mondo, ma il problema è che noi continuiamo a crederci, e molti di noi hanno imparato la scienza alle scuole superiori e vivono in un mondo di oggetti materiali, e gli oggetti materiali sono considerati le uniche cose reali.

Quindi la principale differenza tra la visione sciamanica del mondo, la cosmologia sciamanica, e quella del nostro mondo moderno è che nella visione tradizionale vi sono molti mondi, e non c’è un unico livello di realtà – cioè questo livello di realtà materiale e fisica che possiamo toccare – ma ce ne sono molti altrettanto reali, e non meramente soggettivi, non meramente di fantasia, non meramente mistici… come alcuni scienziati hanno tentato di definirli nel linguaggio scientifico.

Per esempio, lo sciamanismo tradizionale parla di Mondo di Sopra, Mondo di Mezzo e Mondo di Sotto; si potrebbe così dire che la visione animista sciamanica del mondo è più ampia e inclusiva, e non dice che il mondo materiale non è reale, non dice che gli altri mondi sono più reali, ma dice che sono ugualmente reali.

L’altra grande differenza tra la visione sciamanica animistica indigena del mondo e quella moderna, è che in questi mondi – compreso il nostro mondo materiale – ci sono molti esseri a fianco degli esseri umani che noi conosciamo come piante e animali; i popoli tradizionali riconoscono che questi esseri hanno un’essenza spirituale (e questo viene definito “animismo”). Questa essenza spirituale è nelle montagne, nei fiumi, negli alberi, negli animali, nei luoghi ed è chiamata “spiriti”.

Non sono simboli, come la moderna visione del mondo che include i mondi interiori della psicologia (compresa quella di Jung), dove questi esseri vengono considerati dei simboli, a volte archetipi… a volte simboli archetipi, cosa ancor più grandi dei simboli ordinari, per ciò che questo significa, e altre volte simboli dell’inconscio personale o inconscio collettivo.

Vorrei raccontarvi una storia che illustra la differenza tra sciamanesimo e psicologia. Supponete che una persona vada da uno psicoterapeuta e dica: “Ho fatto un sogno e c’era un orso”. Se lo psicologo è un freudiano probabilmente vi legge un complesso che riguarda il padre e comincia l’analisi; se fosse uno junghiano forse parlerebbe dell’archetipo della Grande Madre Orso o qualcosa di simile; se seguisse la Gestalt forse gli direbbe che è una parte della sua mente e: “Fai sedere l’orso su quella sedia. Ovviamente, esso è una parte della tua mente, forse della mente inconscia…”. Se invece va da un praticante di sciamanesimo, non gli risponderebbe affatto così, ma direbbe: “Ebbene, hai avuto un incontro con Orso”. Orso con la “O” maiuscola, lo spirito dell’Orso … In questo caso, un operatore sciamanico non direbbe che si tratta di un sogno simbolico, di fantasie. Perché se si tratta di un essere e voi lo trattate come un simbolo, potreste essere nei guai, perché sarebbe considerato come mancanza di rispetto. Se io vi incontrassi per strada e vi trattassi come un simbolo, o qualcosa che che ho nella mente, sarebbe irrispettoso, non vi pare? Non vi piacerebbe, vi sentireste offesi. Le donne si offendono se le trattate come “simbolo” o oggetti, se le “oggettificate”.

Nella pratica sciamanica si impara a distinguere tra gli esseri reali che potreste incontrare e con i quali è possibile avere una vera comunicazione, e le fantasie o immaginazioni.

(Trascrizione dal video e traduzione: Paola)


[1] Il termine enteogeno è utilizzato generalmente per indicare particolari sostanze psicoattive, caratterizzati da un marcato effetto psichedelico o allucinogeno, che comportano stati alterati analoghi ad esperienze mistiche e per questo utilizzati nell’ambito di numerose culture sciamaniche o religioni organizzate. L’etimo è un neologismo derivato dal greco antico e formato da ἔνθεος (entheos) e γενέσθαι (genesthai), che letteralmente significa “che ha Dio al suo interno”, più liberamente tradotto “divinamente ispirato”. [wikipedia]

Inserisci il tuo indirizzo email per seguire questo blog e ricevere notifiche di nuovi messaggi via e-mail.

Unisciti a 72 altri iscritti

Articoli recenti

  • Daoismo e Confucianesimo, Augusto Shantena Sabbadini (Estratto, Libro) 19/03/2023
  • INTERSEGNI – Comunicazione 04/03/2023
  • Ho sentito dunque raccontare … , Platone (Estratto dal “Fedro”) 21/01/2023
  • Il Capodanno cinese, da Star Walk (estratti) 18/01/2023
  • I CHING | 26 DA CHU – Grande Contenimento, Deng Ming-Dao 16/01/2023
  • I CHING | 40 JIE – Sollievo, Taoist Master Huang 02/12/2022
  • I CHING | 40 XIE – Lasciare andare, Deng Ming-Dao 01/12/2022

Categorie

Archivi

Un sito WordPress.com.

  • Segui Siti che segui
    • Inseparatasede
    • Segui assieme ad altri 72 follower
    • Hai già un account WordPress.com? Accedi ora.
    • Inseparatasede
    • Personalizza
    • Segui Siti che segui
    • Registrati
    • Accedi
    • Segnala questo contenuto
    • Visualizza il sito nel Reader
    • Gestisci gli abbonamenti
    • Riduci la barra