• HOME
  • Bacheca
  • ELENCO Articoli
  • TAOISMO
  • STOICISMO
  • CONTATTO

Inseparatasede

~ pagina parallela

Inseparatasede

Archivi della categoria: Master Huang

I CHING | 40 JIE – Sollievo, Taoist Master Huang

02 venerdì Dic 2022

Posted by Paola in I Ching, Master Huang, Taoismo

≈ Commenti disabilitati su I CHING | 40 JIE – Sollievo, Taoist Master Huang

I Ching | 40 JIE – Sollievo  – estratto da The complete I Ching (Inner Traditions Publishing)

NOME E STRUTTURA

Jie ha molti significati. In origine significava separare o rimuovere e, successivamente, liberare o alleviare, in particolare alleviare dal dolore o dall’angoscia. In questo gua, significa sollievo dall’avversità. Wilhelm traduce Jie come Liberazione e Blofeld la traduce con Rilascio. Sia Liberazione che Rilascio denotano un permettere di andarsene, lasciar libero o slacciare. Il significato di Sollievo è più vicino a quello di alleviare, attenuare o porre fine a un dolore, un’angoscia o a un’ansia. Dato il contesto di questo gua, io adotto il termine di Sollievo.

Sequenza del Gua – Le cose non possono rimanere avverse senza giungere a una fine. Quindi, dopo Avversità segue Sollievo.

L’ideogramma di Jie illustra il suo significato originario: separare o rimuovere. Consiste di tre parti: a sinistra c’è un corno e in basso a destra un bue. L’immagine sembra quella del muso di un bue con un corno curvo verso l’alto. Sopra il corno del bue c’è un coltello. Preso nel suo insieme, l’ideogramma mostra che il corno viene separato e rimosso dal capo di un bue da un coltello. Questo gua è l’inverso del precedente,  (39–JIAN); dopo essersi liberato da un’avversità, uno tende a indulgere nuovamente nei piaceri e crea una nuova avversità. Pertanto, Avversità e Sollievo si complementano l’un l’altro.

La struttura di questo gua è Tuono sopra, Acqua sotto a significare un temporale con pioggia torrenziale. Tuono rappresenta il movimento e l’acqua sta per la tenebra/il buio. Si può immaginare un temporale violento e scatenato. Dopo che la terribile forza del temporale è passata nel corso dell’oscurità, il pericolo è scongiurato. C’è un vecchio detto cinese che dice: “Dopo il temporale, il cielo diventa più terso.” Pioggia e temporale lavano via la polvere, ma non durano molto. La gente torna a respirare più facilmente quando l’atmosfera smette di essere calda e soffocante. La tensione si scioglie. E un nuovo ciclo ha inizio.

Quando la linea intera al terzo posto e la linea spezzata al quarto posto di Crescere verso l’Alto (46–SHENG) si scambiano di posto, Crescere verso l’Alto muta in Sollievo. Il gua superiore di Crescere verso l’Alto è Terra, e rappresenta il sud-ovest. Per questo la Decisione dice: “Sollievo. Favorevole il sud-ovest.” Lascia intendere che, per attenuare una situazione difficile, si dovrebbe seguire la via dello yin come la Terra, con dolcezza e amabilità. Dopo il sollievo dall’avversità, si dovrebbe riposare e riprendersi come la Terra, che nutre e accudisce la miriade di esseri.

Decisione (interpretazione di Re Wen)

Sollievo. /  Favorevole il sud-ovest. / Nessun posto dove andare… / Tornare indietro, ritornare alla normalità. / Buona fortuna. / Un posto dove andare… / Non ritardare: buona fortuna.

Commentario sulla Decisione (elaborazione di Confucio sulla Decisione di Re Wen)

Sollievo. / Il pericolo produce movimento. / Attraverso il movimento, il pericolo è rimosso. / Questo è ciò che Sollievo significa.

Sollievo. / Favorevole il sud-ovest. / Andare avanti, vincere la moltitudine. / Ritornare indietro porta buona fortuna. / Egli ottiene la posizione centrale.

Se c’è un posto dove andare / Agire senza ritardo porta buona fortuna. / Egli otterrà merito andando avanti.

Cielo e Terra ottengono Sollievo; / Temporale e Pioggia vengono insieme. / Quando temporale e pioggia vengono insieme, / i boccioli delle piante e i frutti degli albri cominciano a prorompere.

Grande davvero è il tempo di Sollievo!

Commentario sul Simbolo (interpretazione di Confucio sulla giustapposizione dei trigrammi superiore e inferiore)

Rumore di Tuono con Pioggia battente. / Un’immagine di Sollievo. / In corrispondenza con questo, / La persona superiore perdona gli errori / E gestisce con gentilezza le cattive azioni.

SIGNIFICATO

Questo gua è l’inverso di Avversità, che lo precede. Ora l’avversità è rimossa. Rimuovere l’avversità è un periodo temporale importante; se il periodo temporale non è favorevole, si deve restare fermi. La Decisione indica che se non c’è dove andare, tornare indietro sarà propizio. D’altro canto, se c’è dove andare, agire immediatamente porterà buona fortuna. Oltre alla tempistica, è assolutamente importante l’armonia tra le persone.

Il gua ha due conduttori: la linea spezzata al quinto posto e la linea intera al secondo posto. La linea spezzata al quinto posto rappresenta un re che è umile e gentile. La linea intera al secondo posto rappresenta un ufficiale che è forte e stabile. Questi due elementi sono yin e yang complementari. Si supportano reciprocamente. Un capo saggio opera con un capace subordinato: insieme rimuovono l’avversità. Le linee spezzate al secondo, terzo e sesto posto si servono rispettivamente della volpe, del ladro e del falcone come immagini di potenziali pericoli, suggerendo che durante il periodo in cui si rimuove l’avversità, si dovrebbe continuare ad essere cauti.

Il gua ci dice che per coloro che si recarono nel Regno di Zhou cercando asilo dal Tiranno di Shang l’avversità scomparve. Ciò fu un bene per coloro che vennero a stare nel Regno di Zhou (a sud-ovest); e per coloro che proseguirono, dato che non c’era dove andare, il tornare indietro fu ancora bene quando lo fecero senza attardarsi.—

 

– Estratto da: The complete I Ching, the definitive translation of  Taoist Master Alfred Huang, Inner Traditions Publishing

Traduzione: Paola

I Ching | 33 DUN – Ritrarsi (Taoist Master Huang)

22 sabato Ott 2022

Posted by Paola in I Ching, Master Huang, Taoismo

≈ Commenti disabilitati su I Ching | 33 DUN – Ritrarsi (Taoist Master Huang)

I Ching | 33 DUN – Ritrarsi (Taoist Master A. Huang)

NOME E STRUTTURA

Dun significa celarsi, trattenersi, ritrarsi. Wilhelm traduce Dun con Ritiro e Blofeld come Resa, Ritirata. In questo libro viene utilizzato il termine “Ritrarsi”. L’ideogramma di Dun consiste di due parti. A sinistra vi è un ideogramma che viene da un lontano passato: tre tratti curvi che rappresentano tre impronte che avanzano. Sotto i tre tratti vi è il piccolo ideogramma zhi, che significa “stop”. Questi due ideogrammi insieme creano l’immagine di andare avanti e fermarsi bruscamente. Sulla destra vi è un ideogramma complesso dato da tre immagini: un maialino, un pezzo di carne e una mano. Un pezzo di maiale era l’offerta sacrificale durante una cerimonia commemorativa. Il maialino è tagliato in due parti, rappresentate in alto e in basso all’ideogramma. Nel centro, un pezzo di carne è sulla sinistra e una mano sulla destra, che nell’insieme rappresentano l’immagine di qualcuno che sta eseguendo un sacrificio cerimoniale durante una ritirata.

Sequenza del Gua – Le cose non possono durare a lungo nello stesso posto. Quindi, dopo Perdurare/Perseverare, seguono Ritrarsi e Ritirata.

La struttura del gua è Cielo sopra e Monte sotto. L’attributo di Cielo è il potere creativo. In questo gua rappresenta un saggio che vive in accordo con il volere di Cielo. L’attributo di Monte è restare fermo. La struttura mostra che una persona saggia si confronta con l’immobilità e si ritrae.

In questo gua vi sono quattro linee forti e due deboli. Le due linee deboli stanno in basso; e stanno avanzando. Qui si presenta la condizione in cui delle persone inferiori vanno moltiplicandosi e accrescendo il loro potere. È il momento per il saggio di ritirarsi. Ritirarsi non è fuggire. Fuggire, scappare da una circostanza pericolosa, è codardia. Tuttavia il ritrarsi può essere finalizzato a preservare la propria forza, in attesa del momento giusto per una futura avanzata. Una persona saggia si serve della forza in modo appropriato: quando il momento non è appropriato, si ritira. La Decisione di Re Wen dice che è favorevole per il piccolo restare saldo e retto. La parola “piccolo” denota la gente inferiore. In tempi in cui le persone inferiori sono favorite, è meglio per il saggio ritirarsi, rimanere saldo e retto per futuri avanzamenti. Questo gua, Dun, è uno dei dodici gua mareali. Rappresenta il sesto mese del calendario lunare cinese.

Decisione (interpretazione di Re Wen)

Ritrarsi. /  Prospero e sereno. / Il piccolo: favorevole essere saldi e retti.

Commentario sulla Decisione (elaborazione di Confucio sulla Decisione di Re Wen)

Ritrarsi, prospero e sereno. / Prosperità e serenità giacciono nel ritrarsi.

La (linea) solida è al posto giusto / e corrisponde in modo appropriato. / Si accorda al tempo.

Il piccolo: / Favorevole essere saldo e retto. / Esso avanza e cresce.

Commentario sul Simbolo (interpretazione di Confucio sulla giustapposizione dei trigrammi superiore e inferiore)

Monte sotto Cielo. / Un’immagine di Ritrarsi/Ritirata. / In corrispondenza con questo / La persona superiore tiene le persone inferiori a distanza con dignità ma senza malevolenza.

SIGNIFICATO

Questo gua si serve dell’immagine di un alto monte e di un Cielo lontano per esporre il significato costruttivo del ritrarsi. Quando le forse oscure dilagano e la luce è troppo alta e lontana da raggiungere, ci si dovrebbe ritirare piuttosto che scendere a compromessi con l’oscurità. Pertanto, Ritrarsi ha un significato positivo. Dato che Ritrarsi è costruttivo, la maggior parte delle linee sono favorevoli, tranne la prima e la terza linea. La prima indica che è troppo tardi per la ritirata e l’altra che si è già ritirata ma è ancora collegata all’oscurità.

Questo gua ha tre linee che sono qualificate per essere il conduttore del gua: le due linee deboli alla base e la linea forte al quinto posto. Il Commentario di Confucio sulla Decisione dice: “Il forte è al posto giusto e corrisponde in modo appropriato. Si accorda al tempo”, e questo commento si riferisce alla linea forte al quinto posto. Tuttavia, il nome del gua è Ritrarsi/ Ritirata; la ragione della ritirata è data dalle due linee deboli alla base. Stanno avanzando, perciò stanno costringendo le linee forti a ritrarsi. Pertanto, il conduttore più appropriato di questo gua è una delle linee deboli: è la linea spezzata al secondo posto, in quanto centrale e corretta. Le due linee deboli di Dun rappresentano le forze oscure che vanno moltiplicandosi e aumentando di forza. Le quattro linee forti simboleggiano le forze luminose. Si stanno ritirando, ma il loro ritiro è costruttivo. Dato che il tempo non è favorevole per la luce, la loro ritirata giunge al momento giusto e con atteggiamento appropriato. Il loro scopo è di preservare la propria forza per avanzare in futuro e avere successo.

Durante il periodo delle investiture feudali e di stabilizzazione della vita del popolo, le situazioni non erano sempre serene. Re Wen reggeva sulle spalle pesanti responsabilità. Quando le persone inferiori dell’entourage del Tiranno di Shang andavano moltiplicandosi e acquisendo potere, Re Wen si ritirò. Il ritiro fu una concessione strategica al fine di definire le intenzioni ostili di quelle persone meschine. Il Duca di Zhou cita differenti modi di ritrarsi. Consiglia che nei momenti in cui è favorevole una ritirata, uno deve celare le sue capacità e attendere il suo momento. Ritrarsi è costruttivo per preservare la propria forza, in attesa del tempo giusto per una futura avanzata.—

– Estratto da: The complete I Ching, the definitive translation of Master Taoist Alfred Huang, Inner Traditions Publishing

Traduzione: Paola

Cercare l’armonia, Taoist Master A. Huang (estratto) (Libro)

05 mercoledì Ago 2020

Posted by Paola in I Ching, Libri, Master Huang, Percorsi spirituali, Taoismo

≈ Commenti disabilitati su Cercare l’armonia, Taoist Master A. Huang (estratto) (Libro)

Cercare l’armonia, Maestro Taoista Alfred Huang – estratto da “Understanding the I Ching” (Alfred Huang, 2014) (Libri)

Dalla Prefazione

In quanto cinese, considero l’I Ching come la Bibbia della Cina. Come l’acqua ha la sua fonte e gli alberi le loro radici, l’I Ching è la fonte e le radici della cultura cinese. Considero le Otto Ali scritte da Confucio e dai suoi discepoli come la migliore interpretazione dell’ I Ching, poiché Confucio e i suoi discepoli vissero dopo solo 500 anni dall’apparizione dell’I Ching di Re Wen.

Credo che l’I Ching sia una raccolta d’infinita saggezza delle esperienze delle antiche genti, esperienze che si sono accumulate nel corso di migliaia d’anni e sono state trasmesse oralmente di generazione in generazione. Dopo aver raccolto tutto il meglio di queste influenze, aggiungendo le sue esperienze di vita e la sua filosofia, Re Wen compose l’I Ching della dinastia Zhou (1).

Avevo sedici anni quando mio nonno, il mio mentore, mi introdusse all’I Ching. Mi parlò dei sei draghi che volano nel cielo e della giumenta che galoppa nella vasta pianura, il primo e il secondo esagramma – (1) Qian e (2) Kun – dell’I Ching. Mi spiegò dettagliatamente le quattro figure cinesi di yuan, heng, li e zhen, i principi guida dell’I Ching (2).

Mi disse che la maggior parte delle persone considera l’I Ching come un manuale per predire la fortuna, ma che in realtà l’I Ching è un libro che porta le persone a praticare un modo di pensare sincero e un comportamento appropriato. Chiunque pensi e agisca in accordo con le istruzioni dell’I Ching è un uomo o una donna superiore o, come si direbbe oggi, un gentiluomo o una gentildonna. Vivendo secondo i principi dell’I Ching si ottiene buona sorte e si evita sventura.

Mio nonno sottolineava anche che l’I Ching indirizza le persone a formare un’atteggiamento positivo che può essere espresso come: “il Cielo agisce con vitalità e perseveranza, la persona superiore mai cessa di mantenersi forte; e “la natura della Terra è rispondere con sottomissione, la persona superiore accresce la sua virtù per sostenere tutti gli esseri.” Come detto ugualmente da Lao Tzi: “Gli uomini seguono la Terra, la Terra segue il Cielo, il Cielo segue il TAO e il TAO segue la Natura.”

Una volta mio nonno mi parlò dell’anima dell’I Ching, e mi disse: “L’anima dell’I Ching è Cercare Armonia, il tredicesimo gua. Il tema principale dell’I Ching è cercare l’armonia, cosa che si dovrebbe perseguire con totale mancanza di egoismo e tenendo in considerazione i migliori interessi della maggioranza.”

Quando venni imprigionato nel 1966, fu in luogo orribile come mai avrei potuto immaginare. Come dovevo comportarmi con tutte le altre persone che a quel tempo avevo intorno a me? Mi ricordai ciò che l’I Ching insegnava e ciò che Confucio aveva spiegato. Il Maestro aveva detto: “Ho sentito dire che l’uomo superiore non è di parte”, e poi anche: “L’uomo superiore si contiene e non è mai litigioso; è socievole, ma non si asserra in un gruppo”. Grazie a Dio, durante i ventidue anni della mia reclusione ai lavori forzati, sono riuscito a non tradire nessuno dei miei amici e a non riportare nulla contro di essi alle autorità, sia all’interno o all’esterno della prigione… specialmente quando venivo interrogato dai mandanti governativi che mi chiedevano di riferire parole o atti dei miei compagni che fossero contro il governo o il partito. Ero estremamente felice perché quella era l’unica occasione che avevo di parlare liberamente in accordo con la mia libera volontà “riferendo” al governo tutte le buone parole e azioni dei miei amici.

Il raccolto più prezioso di quei ventidue anni di prigionia e abusi fu di aver sempre confidato nella guida Divina, essere stato come una giumenta: “Predefinendo, si perde; Seguendo, si riceve un maestro”, in accordo con il secondo esagramma dell’I Ching.

In merito alla sottomissione della giumenta, mio nonno era solito dire: “Si dovrebbe obbedire a ciò che il Divino guida.”.

Ricordo ancora il giorno in cui venni liberato e uscii di prigione. Non appena varcato il cancello, dissi una preghiera: “Caro Dio, ho superato l’esame!”

Non ho mai pensato che fosse una sofferenza ma, piuttosto, l’ho considerato un addestramento!

– Estratto da “Understanding the I Ching”, Taoist Master Alfred Huang

Traduzione: Paola

– – – – – – – – – – – –

(1) Prima dell’I Ching di Re Wen, ci furono altri due I: l’I della dinastia Xia (2005-1766 a.C.) e l’I della dinastia Shang (1766- 1122 a.C.). Sfortunatamente, di questi due libri precedenti sono rimasti solo dei frammenti.

(2) Yuan, heng, li e zhen: i quattro attributi di Cielo e Terra. Tradotti possono assumere il significato di spuntare, crescere, fiorire e fruttificare. Ciascuno di questi quattro attributi lascia il passo al successivo secondo il cambio delle stagioni, ciclicamente e ripetutamente.

Altro di Master Huang

The numerology of the I Ching, Master Taoist Alfred Huang (estratto) (Libro)

29 mercoledì Ago 2018

Posted by Paola in I Ching, Libri, Linguaggio, Master Huang, Stati altri di coscienza, Taoismo

≈ Commenti disabilitati su The numerology of the I Ching, Master Taoist Alfred Huang (estratto) (Libro)

alfred-huangThe Numerology of the I Ching, Master Taoist  Alfred Huang – Inner Traditions Publishing (estratto) (Libro)

Se mi fossero dati altri anni di vita, ne dedicherei cinquanta a studiare il Libro dell’I, e allora soltanto potrei forse non commettere grandi errori.

– Confucio all’età di 70 anni

Estratto dalla prefazione

Il mio contributo in questo libro è trattare i misteri della sequenza di Re Wen, il significato nascosto delle yao [linee, ndt], il governatore del gua (la linea che rappresenta il tema centrale del gua [esagramma, ndt]) e i giudizi di fortuna o sventura. Ho prestato particolare attenzione a trattare i trentasei gua più familiari ai cinesi e al significato celato nel gua mutuo [1].

Il metodo di divinazione introdotto in questo libro è completamente diverso da quello presentato in The Complete I Ching. Per i cinesi consultare l’I Ching è tanto una scienza quanto un’arte. In quanto arte, prevede di esercitare la propria intuizione nel meditare i simboli e compredere il testo. Come scienza, richiede che si possegga la conoscenza delle linee e dei gua, i loro nomi, simboli e strutture, e anche le loro posizioni, le relazioni e significati. Si dovrebbe anche conoscere i principi celati nei mutamenti e nella numerologia delle linee e dei gua. In questo modo, una persona può affermare di comprendere veramente l’I Ching ed essere in grado di apprezzarne la profondità e mistero.

Nel corso della storia cinese, sono apparse oltre un centinaio di scuole differenti sul come studiare l’I Ching e applicare la sua saggezza nella vita quotidiana. Ogni scuola ha scritto dei commentari e ha portato i suoi contributi. C’è un numero immenso di commentari sull’I Ching, e i cinesi definiscono la cosa “vasta come il mare”. Nonostante un tale numero di approcci, tutti questi possono essere catalogati in due scuole principali: la Scuola della Moralità e della Ragione (The Moral and Reason School), e la Scuola del Simbolo e del Numero (The Symbol and Number School). La Scuola della Moralità e della Ragione pone l’enfasi sul significato del testo e il suo messaggio morale. La Scuola del Simbolo e del Numero pone l’attenzione sulle forme delle linee e le loro reciproche relazioni, così come sulla numerologia e i fenomeni naturali rappresentati dai simboli e dai numeri. La Scuola della Moralità e della Ragione è nota come la scuola Confuciana dello studio dell’I Ching, mentre la Scuola del Simbolo e del Numero è conosciuta come la scuola Taoista. La Scuola della Moralità e della Ragione insegna l’arte del comprendere l’I Ching, mentre la Scuola del Simbolo e del Numero ne insegna la scienza. Il libro The Complete I Ching segue la scuola Confuciana, mentre questo libro segue la scuola Taoista. Attraverso questi due libri uno può conoscere tanto l’aspetto yin dell’I Ching quanto il suo aspetto yang: sono come fratello e sorella. In realtà, secondo il mio piano iniziale, questi erano due volumi di un unico libro.

– Estratto da: The numerology of the I Ching, A sourcebook of symbols, structures and traditional wisdom – Master Taoist Alfred Huang, Inner Traditions Publishing

Traduzione: Paola

Nota – [1] In altre traduzioni: intrinseco o reciproco.


Link: Master A. Huang, Articoli correlati

L’uso appropriato dell’I Ching, Taoist Master A. Huang (estratto) (Libro)

24 mercoledì Gen 2018

Posted by Paola in Filosofia, I Ching, Libri, Master Huang, Percorsi spirituali, Taoismo

≈ Commenti disabilitati su L’uso appropriato dell’I Ching, Taoist Master A. Huang (estratto) (Libro)

L’uso appropriato dell’I Ching, Maestro Taoista Alfred Huang – estratto da “Understanding the I Ching” (Edited by Daniel Nesbitt) (Libri)

Ricordo ancora che, quando visitai la prima volta Maui nel 1990, fui presentato a un “esperto” dell’I Ching che consultava l’I Ching ogni giorno da oltre vent’anni tenendone le registrazioni. Costui mi disse che se uno consultasse l’I Ching ogni giorno e ne prendesse nota, si mostrerebbe un particolare e unico schema, o degli schemi, dei gua che compaiono più di frequente al consultante.

Nel luglio 2001, dopo la Conferenza Internazionale di Feng Shui svoltasi a Zurigo, in Svizzera, accettai l’invito di due signore a soggiornare a Ibiza per due settimane per discutere dell’I Ching. Con mia sorpresa, appresi che ognuna di loro consultava l’I Ching almeno cinque volte al giorno. Quando facevano un sogno, ricevevano una lettera o progettavano di andare a trovare un’amica… dovevano consultare l’I Ching.

Penso che tutte queste persone abbiano un atteggiamento errato verso la consultazione dell’I Ching. Ora, nonostante un numero sempre maggiore di studiosi cinesi creda che l’I Ching sia un libro che insegni alle persone a interagire con gli altri o le cose in modo appropriato, la maggior parte di coloro che consultano l’I Ching si aspetta ancora responsi di buona fortuna o di come evitare la sfortuna. Quello che mancano di comprendere è che per avere buona fortuna ed evitare la sfortuna, uno dovrebbe comportarsi correttamente.

Abbiamo già parlato della linea dominante, il governatore del gua, e del significato originario di “gua”, che è “imitare”. Se uno studia l’I Ching, pertanto, deve allenarsi a essere “centrale”, “corretto” e “retto”, “in corrispondenza con coloro che ci corrispondono” e “agendo secondo il ‘tempo’ e la ‘situazione’…”. Ciò crea un riferimento interiore nel condursi bene. Affrontare una situazione conflittuale senza un tale riferimento interiore è come la famosa storia del Duca di Zhou del “cacciare il cervo nella foresta senza una guida”. Sarebbe meglio uscire dalla situazione piuttosto che perseverare. —

– Estratto da “Understanding the I Ching” cap. 4, Taoist Master Alfred Huang (Edited by Daniel Nesbitt)

Traduzione: Paola

– – – – – – – – – – – –

Altro di Master Huang: * The Complete I Ching (estratti) (Libro) – * Divinazione e Filosofia/Yin e Yang (estratto) (Libro)

Divinazione e Filosofia/Yin e Yang, Taoist Master A. Huang (estratto) (Libro)

24 domenica Set 2017

Posted by Paola in I Ching, Libri, Master Huang, Percorsi spirituali, Taoismo

≈ Commenti disabilitati su Divinazione e Filosofia/Yin e Yang, Taoist Master A. Huang (estratto) (Libro)

Divinazione e Filosofia/Yin e Yang, Maestro Taoista Alfred Huang – estratto da “Understanding the I Ching” (Edited by Daniel Nesbitt) (Libri)

In origine, l’I Ching era un libro di divinazione appartenente a una civiltà sciamanica. D’altro canto, il Commentario dell’I Ching, che è il libro che spiega l’I Ching dal punto di vista filosofico, s’inserisce di più nella categoria della filosofia confuciana.

Mentre l’I Ching prende forma tra la dinastia Shang e la dinastia Zhou (1100–221 a.C.), quindi circa 3000 anni fa, il Commentario venne scritto da numerosi studiosi confuciani durante l’ultimo periodo degli Stati Combattenti (475–221 a.C.). Pertanto, vi è un periodo di circa cinque-seicento anni tra questi due libri. Nel corso di migliaia di anni nell’esperienza delle persone che studiarono e utilizzarono questo libro, compresa l’opera di innumerevoli studiosi, nel contesto dell’I Ching non si è mai trovata alcuna contraddizione sia come testo di divinazione che di filosofia. Quindi, poichè l’interpretazione dell’I Ching è stata profondamente influenzata dalla mente filosofica degli studiosi confuciani, la divinazione divenne uno strumento per guidare le persone a ricercare le situazioni favorevoli ed evitare quelle sciagurate.

Dato che i testi dell’I Ching indirizzano le persone ad agire in accordo con la situazione e il momento, l’I Ching non viene considerato un libro solo di divinazione, ma anche una guida per correggere il proprio comportamento.

Il Commentario, supportato dalla filosofia dello yin e yang, dice:

“Uno yin e uno yang, questo è il Tao. Come sostegno (sustainer) è eccellente. Come compimento (accomplisher) mostra la sua natura. Il buono che l’incontra, lo chiama benevolenza. Il saggio che l’incontra, lo chiama saggezza. La gente lo usa ogni giorno, ma non se ne accorge…”

Questa affermazione intende esporre il Tao dell’I, il principio che yin a yang si alternano. L’alternanza tra yin e yang è il Tao del Cielo, ed anche il Tao dell’I.

La maggior parte delle persone pensa che yin e yang siano contrari, opposti e in conflitto. In realtà, la contraddizione tra opposti è solo un aspetto di yin e yang. L’intento dell’I Ching enfatizza maggiormente l’armonia, la trasformazione e il diminuire e amentare dello yin e yang; e questa modalità tipica di pensare propria dell’I Ching è diventata una caratteristica del modo di pensare dei cinesi. Pertanto, il Commentario dice che per coloro che sono capaci di seguire questo modo di pensare, ciò è favorevole.

Il Commentario ricorda che:

“Nei tempi antichi i saggi santi definirono il Libro dell’I con il fine di comprendere l’ordine della loro natura e destino. Quindi, stabilirono il Tao del Cielo e lo chiamarono yin e yang. Poi determinarono il Tao della Terra e lo chiamarono spezzato e intero. Poi determinarono il Tao dell’Uomo e lo chiamarono benevolenza e rettitudine. I saggi contestualizzarono questi tre Poteri fondamentali e li raddoppiarono, pertanto venne prodotto nel Libro dell’I un simbolo di sei linee e chiamato il Gua Compiuto (The Accomplished Gua).”

Gli occidentali chiamano il simbolo di sei linee “esagramma” in accordo con il loro modo di nominare.

Vale la pena citare che Lao Zi, influenzato dall’I Ching, ha definito il Taoismo che enfatizza il Tao del Cielo. Confucio, influenzato dall’I Ching, ha definito il Confucianesimo, che enfatizza il Tao dell’Umanità. L’I Ching è l’unico libro ad aver influenzato sia Lao Zi che Confucio.

Il Maestro, Confucio, dice nel Commentario:

“Lo scritto non può esprimere le parole pienamente. Le parole non possono esprimere i pensieri pienamente. Siamo forse incapaci di comprendere i pensieri dei saggi santi?”

E lo stesso Maestro risponde:

“I saggi santi definirono delle immagini e dei simboli al fine di esprimere i loro pensieri pienamente; concepirono le sei linee al fine di esprimere il vero e il falso pienamente; poi collegarono delle sentenze così da poter esprimere le loro parole pienamente.”

Attraverso le sei linee – l’esagramma – i cinesi, nel corso di migliaia di anni, si abituarono a rappresentare i pensieri attraverso dei simboli, definito nell’I “pensiero simbolico”. Grazie al “pensiero simbolico” gli antichi inventarono i pittogrammi e i caratteri pittografici. Nella mente dei lettori cinesi, i caratteri pittografici evocano un’immaginario per mezzo del quale arrivano immediatamente a comprendere il significato dei caratteri.

Una volta Ji Lu, uno degli studenti di Confucio, fece una domanda sul servire gli spiriti dei morti. Il Maestro rispose: “Se non sei capace di servire un uomo, come puoi servire il suo spirito?”

Un’altra volta Ji Lu disse: “Oso domandarti sulla morte.” E il Maestro: “Se non sai sulla vita, come puoi sapere sulla morte?” Queste affermazioni chiariscono del tutto che Confucio non si interessava agli spiriti e alla morte.

Se non per chiarire questi argomenti, allora, quale era l’approccio del Maestro per lo studio dell’I Ching? Il Maestro dice: “Nello studiare l’I Ching, smettere di divinare, ecco tutto!” E Xun Zi (313–238 a.C.), un altro famoso studioso confuciano del periodo degli Stati Combattenti, che aveva lo stesso atteggiamento di Confucio per quanto riguarda lo studio dell’I Ching, dice: “Attieniti all’I, e non ci sarà bisogno di alcuna divinazione.”

Così, si può vedere che il maggior contributo del Commentario fu di trasformare l’interpretazione dell’I Ching da stregoneria e superstizione, a filosofia e conoscenza razionale.—

– Estratto da “Understanding the I Ching” cap. 1, Taoist Master Alfred Huang (Edited by Daniel Nesbitt)

Traduzione: Paola

– – – – – – – – – – – –

Altro di Master Huang: The Complete I Ching (estratti) (Libri)

The Complete I Ching, Master Taoist Alfred Huang (estratti) (Libro)

26 sabato Nov 2016

Posted by Paola in Libri, Linguaggio, Master Huang, Stati altri di coscienza, Taoismo

≈ Commenti disabilitati su The Complete I Ching, Master Taoist Alfred Huang (estratti) (Libro)

alfred-huangThe Complete I Ching, Master Taoist  Alfred Huang (Inner Traditions Publishing) (estratti) (Libro)

Se mi fossero dati altri anni di vita, ne dedicherei cinquanta a studiare il Libro dell’I, e allora soltanto potrei forse non commettere grandi errori.

– Confucio all’età di 70 anni

Prefazione

I. – Emigrai dalla Cina negli Stati Uniti nel 1980. Dopo aver vissuto sedici anni in America, scoprii che le persone del mondo occidentale s’interessavano all’I Ching: il Libro dei Mutamenti. Tuttavia, nel suo paese di origine la storia al riguardo è molto diversa.

Fin da giovanissimo avevo sentito dire che l’I Ching era un Tian Shu, un libro Celeste; nessuno poteva comprenderlo senza le indicazioni di uno studioso competente. Quando il Comunismo prese il potere nel 1949, l’I Ching fu denunciato come un libro di stampo feudale e di superstizione. Venne bandito dal mercato e non ne fu più permessa la lettura. Nei primi anni ’60, prima della cosiddetta Rivoluzione Culturale, il dottor Ting Jihua, uno dei più eminenti fisici di Shangai, il professor Liu Yenwen, un famoso professore di letteratura cinese classica, ed io stesso, frequentavamo gli incontri privati dell’onorevole Maestro Yin, durante i quali egli ci insegnava a usare l’I Ching. Era un’attività completamente clandestina. A quel tempo tutti noi saremmo stati etichettati come militanti della frangia antirivoluzionaria. Se i nostri incontri fossero stati scoperti da qualcuno del Partito Comunista o della polizia, saremmo stati inequivocabilmente imprigionati. Il Maestro Yin aveva più di ottant’anni, e presentendo che presto una calamità si sarebbe abbattuta sulla Cina, desiderò passare i suoi insegnamenti prima di morire. Si offrì spontaneamente di insegnarci la conoscenza esoterica dell’I Ching che aveva ereditato dal suo stesso onorevole maestro. Durante i nostri studi la situazione in Cina andò peggiorando, e i nostri cuori erano sempre più pesanti. Sapevamo che molte famiglie sarebbero state divise e un gran numero di persone perseguitate.

Nonostante sapessimo che l’alba giunge anche se la notte è lunga, l’alba non giunse tanto presto. Nel giro di due anni se ne andarono uno dopo l’altro il Maestro Yin e il dottor Ting, e il professor Liu perse il desiderio di vivere, tentando diverse volte il suicidio. Per quanto lo incoraggiassi a tener duro, nel profondo del cuore sapevo che chi era morto era in realtà benedetto; aveva terminato di soffrire e poteva godere della pace eterna. Quelli che restavano in vita dovevano fronteggiare sofferenze inimmaginabili e lottare per sopravvivere.

Secondo l’I Ching, ogni nazione ha il suo destino e ogni persona ha il suo fato, ma tutti hanno sempre la libertà di fare le proprie scelte. Io ero il più giovane dei quattro studiosi, mentre gli altri erano della generazione di mio padre. Stando con loro, avevo compreso che avevo ancora molto da imparare e da sperimentare. Nel profondo del mio cuore scelsi di vivere; di vivere il più a lungo possibile e di vedere il destino della Cina, non importava quali sofferenze avessi dovuto sopportare. Nel luglio 1957 fui messo ai lavori forzati e nel settembre del 1966 fui imprigionato. Nei nove anni passati in prigione, quasi ogni giorno venivo interrogato sulle mie “attività controrivoluzionarie”. Poiché mi ero laureato presso una scuola missionaria ed ero stato responsabile di una scuola superiore cristiana, i miei carcerieri volevano che confessassi di essere una spia americana. Dato che tutte le volte negavo queste accuse, alla fine, per esasperazione, mi condannarono a morte. Tuttavia ero una figura popolare tra la gente cinese, e non osarono dare immediatamente seguito alla sentenza di morte, nonostante continuassero a dirmi che mi avrebbero ucciso.

Durante quei ventidue anni di isolamento, anche se non riuscivo a ricordare i sessantaquattro gua (esagrammi), compresi pienamente il Tao dell’I, l’essenza dell’I Ching, che afferma che quando gli eventi giungono al loro estremo danno origine al loro opposto. Ogni giorno leggevo le sei pagine del giornale ufficiale quanto più attentamente possibile, senza perdere una sola parola. Man mano che vedevo la situazione del mio paese andare degenerandosi, il mio cuore si alleggeriva sempre più. Sapevo che dopo le tenebre più scure sarebbe giunta l’alba. Quando l’oscurità aumenta, l’alba si fa sempre più vicina.

II. – L’I Ching è un libro antichissimo. Esisteva già duemila anni prima di Confucio (551-479 a.C. circa). All’inizio il linguaggio dell’I Ching era semplice e comprensibile; sfortunatamente, questa antica lingua divenne antiquata già in tempi remoti. A quel tempo il numero dei caratteri cinesi era piccolo, di conseguenza molti caratteri avevano la stessa forma ma significato completamente diverso. D’altro canto, molti caratteri erano diversi per forma ma condividevano il medesimo suono, e il loro uso era intercambiabile. Pertanto, il testo si presta a molte interpretazioni. Per di più, l’antica lingua cinese scritta non aveva segni di punteggiatura. A seconda di come uno inserisce la punteggiatura in una frase o una definizione, compaiono significati diversi. Per questo motivo perfino i Cinesi sono scarsamente capaci di comprendere pienamente e veramente l’I Ching senza le istruzioni date da un insegnante competente. Quando venni negli Stati Uniti rimasi sorpreso che ci fossero così tante traduzioni dell’I Ching in inglese. Non riuscivo a immaginare come quei traduttori avessero trovato degli studiosi dell’I Ching e trascorso le decine d’anni di studio necessarie a imparare veramente l’I Ching.

Per i cinesi, l’I Ching è come una Sacra Bibbia, scritto dai quattro più venerati saggi della storia: Fu Xi, il Re Wen, il Duca di Zhou e Confucio. In cinese la traduzione di “Sacra Bibbia” è “Sheng Ching”. Sheng equivale a “sacro” e Ching significa “classico”. I cinesi sanno che Ching è il TAO, la Verità, il più sacro dei libri antichi, e dato che onorano e rispettano le sacre scritture degli ebrei e delle chiese cristiane, hanno onorato la Bibbia chiamandola “Ching”. Per questo motivo, le traduzioni in cinese della Sacra Bibbia non si scostano mai dal testo originale. Da questo punto di vista, io penso che ogni traduzione dell’I Ching non dovrebbe allontanarsi dal testo originale; diversamente, non è l’I Ching.

Tra tutte le traduzioni, le migliori sono quelle di Richard Wilhelm (pubblicata in inglese nel 1950)[1] e di James Legge (pubblicata nel 1882). Ma tutte le traduzioni, secondo il mio punto di vista di cinese, non sono affatto vere rispetto all’originale cinese dell’I Ching: sono state occidentalizzate. Per renderle in inglese o rendere comprensibile un concetto, vi hanno inserito quel che del testo avevano loro stessi compreso, limitando in tal modo le possibili interpretazioni di un’opera che è nota per essere sempre aperta. La traduzione ideale dovrebbe avere la forma inglese e l’essenza cinese. Quale libro di divinazione, i commenti di Confucio sono imprescindibili. I cinesi definiscono i commenti di Confucio le “Dieci Ali”. Credono che l’I Ching dipenda da queste Dieci Ali per poter volare. In altre parole, senza i commenti di Confucio l’I Ching non può essere compreso. Questo è il tipico punto di vista ortodosso cinese. Di conseguenza, ogni volta che leggo una traduzione che poco si preoccupa della saggezza di Confucio, sento che manca qualcosa. A volte, quando mi servivo delle traduzioni in inglese per divinare, mi sentivo così depresso da non provare alcun desiderio di farlo nuovamente. Quando uso il testo cinese, invece, è completamente diverso, c’è sempre speranza.

L’I Ching è un libro veramente profondo. È la fonte da cui origina molto della cultura cinese. In origine, l’I Ching era una manuale di divinazione; dopo che Confucio e i suoi studenti scrissero i commenti, fu conosciuto come il libro dell’antica saggezza. È un libro che parla al consultante non solo della situazione presente e dei futuri potenziali, ma dà anche istruzioni su cosa fare e cosa non fare per ottenere la buona fortuna e sfuggire la sfortuna. Tuttavia, la persona ha sempre la libera scelta. La sua guida si basa su un’osservazione che include le leggi naturali fatte dai saggi dell’antichità e dalle loro profonde esperienze del principio di causa ed effetto.

Nel 1979, la Corte Suprema Cinese mi dichiarò innocente. Lasciai la prigione che pesavo poco più 36 chilogrammi e riuscivo a male pena a camminare. Decisi di emigrare negli Stati Uniti. Durante i miei sedici anni in America ho conosciuto persone che si dedicavano con tutto il cuore e la mente alla consultazione dell’I Ching, ma non riuscivano a comprenderne la vera essenza o ad abbracciarne l’antica saggezza perché non era disponibile una traduzione autentica.

Restavo in attesa di una traduzione che potesse veramente rivelare l’essenza del libro. Non fui esaudito. Quando mi trasferii a Maui nel luglio 1993, avevo in progetto di scrivere una serie di sette libri sul Chi Kung del Tao. Una mattina dei primi di luglio, mentre stavo meditando, sentii una voce che mi spingeva a fare una nuova traduzione dell’I Ching. All’inizio, l’ignorai. Una tale idea non mi era mai passata per la mente, e avevo molti dubbi. Capivo che per lavorarci sopra era prima necessario tradurre l’antica lingua morta dei pittogrammi e degli ideogrammi originali in cinese moderno, poi tradurli nuovamente in inglese. Se avessi accettato questo impegno, il compito sarebbe stato estremamente arduo. Ciò nonostante, la voce si faceva sempre più forte. Non potevo sfuggirle. Sentii di non avere scelta perché più meditavo più mi sentivo in obbligo di produrre una traduzione dell’I Ching fondata interamente sui concetti cinesi. Iniziai a rendermi conto che la proposta del Maestro Yin di insegnarmi l’I Ching negli ultimi anni della sua vita non era stata accidentale. C’era una ragione. Capii allora che in questo grande momento di cambiamento, in cui la gente desidera ardentemente una trasformazione e la situazione è matura, una nuova traduzione dell’I Ching basata sull’antica saggezza ed esperienza cinese sarebbe stata utile alle persone nel fare le loro scelte in questo mondo dinamico e di cambiamenti.

III. – Dopo aver accettato la sfida, per prima cosa decisi che il libro fosse piccolo, perché è più facile lavorare con un libro piccolo. Confucio disse che l’I Ching è un libro che si dovrebbe tenere sottomano. Un libro piccolo è più facile da portare con sé. È pronto per essere letto e ottenere da quell’antica saggezza una guida nella vita quotidiana. Naturalmente, in questo ho mancato il bersaglio. Il progetto si è sviluppato oltre le mie aspettative. Man mano che passava le varie revisioni, il libro diventava sempre più voluminoso. Alla settima revisione era più grosso di quanto avessi mai immaginato.

L’I Ching originale consiste solo delle sessantaquattro Decisioni del Re Wen e dei trecentoottantasei Commenti alle singole linee (Yao) composti dal Duca di Zhou. Le Decisioni sono brevi sunti del significato di ciascun esagramma (gua), e ne raccolgono il significato simbolico in uno stile succinto. I Commenti alle linee sono analisi che utilizzano parabole e metafore per ciascuna delle sei linee di un dato gua, dove queste sei linee corrispondono ai sei stadi di una particolare situazione. Nel loro insieme consistono di meno di cinquemila caratteri cinesi, la cui traduzione in inglese porterebbe a circa quaranta pagine. Tuttavia questo minuscolo libro svela l’antica cosmologia cinese dell’integrazione in una sola unità di Cielo ed esseri umani. E rivela anche il Tao del Mutamento o, in termini cinesi, il Tao dell’I. Questi due concetti sono all’origine della cultura cinese e hanno permeato il pensiero cinese per migliaia di anni. Per comprendere veramente il linguaggio e lo spirito originale dell’I Ching, si deve comprendere che ha una struttura estremamente intrecciata e che le espressioni verbali sono assolutamente rigorose. La maggior parte delle traduzioni non riconosce questo legame.

Nel mio tentativo di esprimere il più chiaramente possibile le caratteristiche uniche dell’I Ching, il libro si ampliava. Alla fine ho capito che era preferibile un solo e completo volume che spiegasse l’essenza dell’I Ching.

Una volta che i lettori sono giunti a una vera comprensione di simboli, nomi, commenti e interrelazioni dell’I Ching, possono volare con le loro stesse ali, ignorando i commentari e le spiegazioni. —

3. Sulla traduzione

the-complete-i-ching

L’I Ching è un libro che parla per immagini, non con parole. L’antica lingua cinese era composta da pittogrammi, disegni. Non si collegavano nello stesso modo in cui chi parla inglese pensa che facciano le parole. Non esistono i tempi, il genere, il plurale, l’articolo, la preposizione o la punteggiatura, e molto spesso neppure un soggetto o un complemento oggetto. La bellezza di questa antica lingua, e dell’I Ching, è che presenta semplicemente delle immagini e lascia che l’immaginazione di chi legge risuoni con la scena. Tradurre quelle “frasi” in un inglese corretto è impossibile senza limitare seriamente la ricchezza dei possibili significati. Le persone consultano l’I Ching per avere indicazioni. Ogni parola aggiunta o tolta dal traduttore può influenzare l’azione del lettore. Ciò pone sul traduttore la grandissima responsabilità morale sul dare indicazioni non necessarie a chi legge.

L’I Ching è un’opera di poesia, non di prosa. Ha il suo proprio linguaggio oracolare e ne cela il significato sotto metafore, parabole e immagini. C’è, tra linee, anche un richiamo tra le parole e l’ordine delle parole, e talvolta nel suono. Per preservare queste caratteristiche uniche dell’I Ching in questa traduzione, ho seguito due principi cinesi. Il primo è “shu er bu zuo”, che significa “racconta, non scrivere”. In altre parole, quando cerchi di trasferire i pensieri di un altro scrittore, semplicemente raccontali, non scrivere nulla di tuo. Ho passato tre anni a rendere questa traduzione comprensibile, e ne ero molto soddisfatto; ma inconsciamente vi avevo aggiunto la mia interpretazione. La profondità dell’I Ching è tale da illuminare l’intuizione di tutti coloro che lo leggono, e non ha alcun bisogno di essere aiutato a farlo. Nella mia revisione finale ho cercato di eliminare tutto le mie interpretazioni e ho lavorato sodo per ripristinare la pura natura dell’I Ching.

Il secondo principio è “ning xing bu da”, che significa “meglio attenersi alla verità che rendere facile la traduzione”. Questo principio fu per la prima volta espresso dal gigante della letteratura cinese Lu Xing, che tradusse molte opere giapponesi in cinese dopo la costituzione della Repubblica di Cina[2] del dottor Sun Yat-sen. In questa traduzione le linee non sono sempre facili, ma sono sempre vere.

Una volta che i lettori hanno compreso che leggere l’I Ching non significa leggere delle frasi che hanno senso, ma creare una propria comprensione personale dalle immagini archetipali e poetiche, io credo che non si sentiranno più frustrati dalla mancanza di proprietà di linguaggio e, di fatto, arriveranno a valorizzare l’I Ching per quel grandioso e aperto deposito di antica saggezza che è, proprio come i cinesi stessi lo hanno sempre considerato.

– Estratti da: The complete I Ching, the definitive translation of Master Taoist Alfred Huang, Inner Traditions Publishing

Traduzione: Paola

————————-

[1] Traduzione italiana “I King, il Libro dei Mutamenti” – Edizioni Astrolabio, 1950 (ndt)

[2] Vedi “La Repubblica di Cina” in Wikipedia

Inserisci il tuo indirizzo email per seguire questo blog e ricevere notifiche di nuovi messaggi via e-mail.

Unisciti a 73 altri iscritti

Articoli recenti

  • Sulla pratica dell’I Ching – Incontri 24/01/2023
  • Ho sentito dunque raccontare … , Platone (Estratto dal “Fedro”) 21/01/2023
  • Il Capodanno cinese, da Star Walk (estratti) 18/01/2023
  • I CHING | 26 DA CHU – Grande Contenimento, Deng Ming-Dao 16/01/2023
  • I CHING | 40 JIE – Sollievo, Taoist Master Huang 02/12/2022
  • I CHING | 40 XIE – Lasciare andare, Deng Ming-Dao 01/12/2022
  • Abitare l’intreccio del mondo vivente, Sofia Belardinelli (da Il Tascabile) 19/11/2022

Categorie

Archivi

Un sito WordPress.com.

  • Segui Siti che segui
    • Inseparatasede
    • Segui assieme ad altri 73 follower
    • Hai già un account WordPress.com? Accedi ora.
    • Inseparatasede
    • Personalizza
    • Segui Siti che segui
    • Registrati
    • Accedi
    • Segnala questo contenuto
    • Visualizza il sito nel Reader
    • Gestisci gli abbonamenti
    • Riduci la barra