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Fantasie e realtà, M. Laitman

24 sabato Dic 2016

Posted by Paola in Laitman, Percorsi spirituali, Realtà Parallele

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rav-michael-laitman_2Fantasie e realtà, Michael Laitman (2016)

Parte 1/5

Domanda – A volte uno pensa che gli stiano accadendo delle cose vere, poi si sveglia e capisce che si trattava solo di un sogno. Cos’è la realtà e cos’è l’illusione?

Risposta – C’è soltanto una sola realtà, la forza superiore. Noi esistiamo nella realtà fin tanto che riveliamo questa forza. Se non riveliamo la forza superiore, significa che restiamo nell’illusione.

Di conseguenza il nostro stato attuale, quello in cui la forza superiore ci è nascosta, è un’illusione. Nell’Introduzione al Libro dello Zohar è scritto che il mondo intero che vediamo davanti a noi è solo una nostra fantasia, ma una fantasia molto complessa e, si potrebbe anche dire, ingannevole.

In realtà, come spiega la saggezza della Kabbalah, noi non vediamo la realtà davanti a noi ma, piuttosto, la immaginiamo al nostro interno. Questa fantasia interiore a noi sembra che esista veramente e che sia esterna a noi.

Immaginate che tutto quello che vediamo intorno a noi, tutto ciò che percepiamo, ascoltiamo e respiriamo, che tutte le impressioni dei nostri cinque sensi esistono essenzialmente dentro di noi. E non fuori dal corpo, perché anch’esso è un’illusione, ma nell’organo di percezione chiamato il voler ricevere piacere. Questo desiderio include il vedere, l’ascoltare, l’odorare, il gustare e il toccare.

In essenza, noi individuiamo non ciò che succede fuori ma ciò che succede dentro a questi sensi. Vista, odorato, gusto, udito e tatto sono cinque livelli di impressioni interne a noi, nel senso di voler ricevere piacere. Reagendo a onde e flussi in entrata, il voler ricevere immagina la realtà che presume esistere.

In un certo senso, è come indossare degli occhiali 3D e vedersi come se fossimo in un bosco o nello spazio. Soltanto che questi occhiali sono permanenti, impiantati al nostro interno. Attraverso di loro noi scopriamo la nostra realtà immaginaria. Ma è davvero “nostra”, poiché siamo così abituati e uniti ad essa da non riuscire a separarci da essa.

I kabbalisti svelano che la vera realtà esiste non dentro di noi, come realtà immaginata, ma fuori di noi. Questa realtà superiore, la forza superiore, è chiamata il “Creatore” (Boreh) in quanto intende due azioni: “vieni” (Bo) e “vedi” (Reh) Lui. Ed è qui che noi vediamo come la forza superiore governa tutta la realtà, che è – di fatto – il voler ricevere piacere.

La forza superiore è il desiderio di dare gioia, di donare. Rivelandola, noi scopriamo come questa forza riempie l’intero universo, l’intera creazione, nel senso del voler ricevere, dell’essere riempiti.

Domanda – Percepiamo la realtà superiore con i medesimi sensi della vista, udito, odorato, gusto e tatto?

Risposta – Noi percepiamo la realtà superiore con i cinque sensi chiamati Keter, Hochma, Bina, Zeir Anpin e Malchut. È una più alta forma di percezione di quella dei sensi comuni di vista, udito, odorato, gusto e tatto.

Domanda – Viene percepita come vera realtà?

Risposta – La si percepisce molto più forte di quella attuale.

[196380] Da KabTV’s  “A New Life” , n. 787 del 01/11/2016

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Parte 2/5

Il mondo che vediamo davanti a noi non è una realtà esterna, ma una specie di film in 3D. Noi pensiamo di vedere delle persone, ma in realtà vediamo le nostre stesse qualità supponendo che esistano fuori di noi.

Domanda – Come succede che due persone diverse guardino una terza vedendo la stessa cosa?

Risposta – Ovviamente, non vediamo la stessa cosa. Non possiamo neppure paragonare ciò che vediamo e valutare ciò che l’altro percepisce. Ci siamo semplicemente accordati di dichiarare questa immagine come il nostro mondo. Si può anche parlare delle qualità di una persona; dopotutto, abbiamo percezioni differenti.

Tutti noi vediamo la stessa realtà illusoria, che immaginiamo, come se in essa ognuno vedesse attraverso i suoi occhiali 3D.

Domanda – Perché vediamo la stessa realtà?

Risposta – Perché la realtà che percepiamo deve imprimersi nei cinque sensi: vista, udito, odorato, gusto e tatto. C’è una matrice tramite la quale ognuno è in grado di vedere il mondo ed è per questo che noi percepiamo solo alcune qualità. Comunque, ognuno le interpreta e le percepisce a seconda del suo carattere.

Ci può essere soltanto una sola realtà: la forza superiore chiamata il Creatore, che noi dobbiamo rivelare. Egli è la vera e unica realtà esistente. Tutto il resto è un’illusione, compresi noi stessi e il mondo intero, che nella Kabbalah è definito mondo immaginario.

A me sembra di esserci io e tutte le cose che immagino: tutte le altre forme e miliardi di persone, la Terra, la nostra galassia e l’universo. Ma tutto esiste soltanto nella mia immaginazione.

La tecnologia moderna è in grado di produrre degli occhiali che mostrano un’immagine olografica dando alla persona l’impressione che davanti a lei ci sia una tazza di caffè mentre, di fatto, non esiste nessuna tazza.

Ma anche se al momento non stiamo portando questi occhiali, noi siamo nati con altri occhiali che stanno dentro la nostra testa, ed è per questo che percepiamo sempre la realtà immaginaria. Non possiamo toglierceli in quanto s’impiantano dentro di noi alla nascita.

Ciò significa che, pur senza metterci degli occhiali 3D, ciò non di meno ci troviamo all’interno di un’illusione 3D. Il mondo intero è un’illusione che noi immaginiamo fin dal momento in cui nasciamo.

[196750] Da KabTV’s  “A New Life” n. 787 del 01/11/2016

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Parte 3/5

Domanda – Se tutto il nostro mondo è un’illusione, allora cos’è la realtà?

Risposta – La realtà è ciò che esiste fuori da una persona indipendentemente da essa. Che l’umanità esista o meno, che il mondo esista o meno, questa realtà esiste eternamente, oltre tempo, movimento e spazio. Non dipende da nessuno dei nostri limiti tri-dimensionali e dal tempo.

Noi viviamo in una realtà immaginaria dove c’è un sopra e un sotto, una destra e una sinistra, un avanti e un indietro, e lo scorrere del tempo dove ogni cosa è in cambiamento. Ma la vera realtà esiste oltre il tempo, oltre la velocità della luce. Dopotutto, non dipendendo dal tempo non cambia.

Se noi possiamo rivelare la vera realtà, allora scopriremo che esiste soltanto una forza, la forza della dazione. Questa forza è chiamata superiore perché essa ha creato tutta la nostra realtà e la sostiene, la conduce verso il raggiungimento della forza del Creatore, la forza della dazione e dell’amore. Questo è il modo in cui noi Lo scopriamo. Noi non sappiamo cosa Egli è, e possiamo percepirLo soltanto per come manifesta Se Stesso nelle nostre qualità, nella nostra percezione, relativamente a noi.

L’atteggiamento del Creatore verso di noi, il modo in cui noi lo percepiamo, è ciò che noi chiamiamo Creatore o Boreh, dalle parole “vieni” (Bo) e “vedi” (Reh), scopriLo.

Domanda – Ogni persona scoprirà il Creatore a modo suo?

Risposta – Certamente. E la stessa persona anche scopre il Creatore sempre in una nuova forma.

Domanda – Quindi, c’è una sola vera realtà o ce ne sono molte?

Risposta – La forza superiore è una, ma noi la percepiamo ogni volta in modo diverso per via dei cambiamenti al nostro interno.

La Kabbalah è chiamata la saggezza nascosta perché essa studia ciò che per noi è celato e ci aiuta a rivelarlo. Insegna a una persona come elevarsi oltre gli occhiali dell’egoismo, uscire dai confini e scoprire la vera realtà.

Domanda – E qual è la meta finale?

Risposta – La meta è rivelare la forza superiore. Ci eleviamo tanto quanto riusciamo a rivelarla, fino a diventare eterni e perfetti proprio lei. Usciamo da un’illusione, da un inganno, e ritorniamo alla verità, al mondo della verità, ed è per questo che la Kabbalah è chiamata la vera saggezza.

[196755] Da KabTV’s  “A New Life” n. 787 del 01/11/2016

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Parte 4/5

Domanda – Se siamo nati con gli occhiali dell’egoismo che ci mostrano un mondo illusorio, come possiamo distinguere tra illusione e realtà?

Risposta – Questo per noi, ora, è impossibile; dobbiamo sviluppare dei nuovi organi di percezione. Allora potremo praticare questo scrutinio con l’aiuto della forza superiore che ci mostrerà la differenza tra la realtà che esiste dentro il nostro ego e la realtà fuori di noi.

La realtà che esiste all’interno del nostro ego cambia di giorno in giorno e in ogni momento. Se noi ci eleviamo al di sopra dei nostri sentimenti egoistici, raggiungiamo la realtà esterna, la vera realtà. Questa realtà non cambia, ed è per questo motivo che noi dipendiamo da essa; dopotutto, è davvero eterna.

Ora io percepisco tutto attraverso il mio ego, attraverso gli “occhiali” inseriti al mio interno alla nascita. È per questo che tutto ciò che vedo è un mondo immaginario. L’egoismo è il voler ricevere piacere dal mondo, ed è per questo motivo che vedo l’immagine corrispondente con i miei occhiali soltanto da questa prospettiva. Questa è per me la realtà, ma per gli altri è una fantasia.

Noi non possiamo immaginare null’altro perché viviamo in questo programma, all’interno del quadro presentato dentro il nostro ego. Ma non appena una persona cerca di uscire da questo quadro immaginario, comincia a notare la differenza tra i due mondi: uno visto attraverso i suoi “occhiali” interni e congeniti, e l’altro percepito sentendo direttamente la forza superiore.

È la forza che dipinge il quadro illusorio per noi ma, allo stesso tempo, ci offre l’opportunità di conoscere questa stessa forza. Il raggiungimento della forza superiore senza soggiacere ai nostri occhiali interni è chiamato il raggiungimento del Creatore. Il metodo per ottenere questo raggiungimento è chiamato la saggezza della Kabbalah. Pertanto la Kabbalah è considerata una saggezza nascosta che rivela per noi la realtà nascosta.

[196904] Da KabTV’s  “A New Life” n. 787 del 01/11/2016

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Parte 5/5

Domanda – Qual è il significato della nostra vita se, come si dimostra, noi vediamo il mondo attraverso gli occhiali dell’egoismo che ci mostra un mondo immaginario?

Risposta – Il significato della vita sta nel prendere la decisione che la vita è pietosa e che da essa noi dobbiamo elevarci alla realtà superiore. La differenza tra questi due tipi di realtà definisce il potere del nostro raggiungimento spirituale.

Domanda – E cosa c’è di sbagliato nella nostra realtà attuale?

Risposta – Prima di tutto, è sbagliata perché è illusoria. La scienza già riconosce che ciò che noi vediamo è un’immagine olografica, che in realtà non c’è un solo Universo ma molti.

Lo sviluppo egoistico e materialistico della scienza la porta ai limiti della comprensione materialistica del mondo e a una fine mortale. La scienza è in crisi perché non può andare avanti e fare ulteriori scoperte. Solo una cosa è chiara: abbiamo raggiungo il limite finale.

Finché non scopriremo la forza superiore, l’intero mondo resterà un’illusione. Noi esistiamo dentro il computer e dobbiamo cambiare la nostra percezione. Rimanendo semplicemente agli stati di percezione di inanimato, vegetale e animale, resteremo nello stesso identico programma come ora; alla fine, qui nulla può essere cambiato.

Ma al livello di umano, nella nostra relazione con le persone, acquisiamo un nuovo programma chiamato il programma della dazione invece che della recezione. All’interno di questo programma, noi cominciamo a percepire la realtà superiore, ricolma della forza chiamata il Creatore.

Il risultato è che ci togliamo i nostri occhiali dell’egoismo, con i quali eravamo abituati a vedere il mondo solo attraverso il punto di vista del beneficio personale, il voler ricevere. E ora vediamo il mondo attraverso il prisma del desiderio di soddisfare l’altro, di dare, di amare, e questo è il motivo per cui vediamo una realtà non distorta.

“Che cosa è bene per me” è una realtà illusoria, e “che cosa è bene per gli altri” è la vera realtà. La realtà illusoria ed egoistica è completamente diversa dalla vera realtà, ed è per questo motivo che spesso litighiamo o non siamo d’accordo tra noi, anche con chi ci è più vicino. Perché ora, ciascuno di noi ha la sua verità personale.

Nella realtà vera, tutti hanno una sola opinione, una sola intenzione, poiché tutti hanno a cuore gli altri, e non solo se stessi. Ed è per questo che non ci saranno litigi tra noi, ma solo connessione e completamento reciproco.

Tutti si eleveranno al di sopra del loro personale egoismo e cercheranno di soddisfare le necessità dell’altro, di soddisfare i desideri dell’altro. E questo è il motivo per cui l’amore e l’unità prevarranno sempre tra noi. Potrebbero mai esserci conflitti se io penso costantemente a come soddisfare i desideri di un mio compagno umano?

Presto giungeremo a questo stato, non abbiamo altra scelta. L’evoluzione stessa e la crisi globale attuale ci porteranno a questa nuova realtà. Elevandoci sopra l’egoismo, ci eleviamo al di sopra di tempo, spazio e movimento, dai meschini desideri egoistici verso la forza superiore, che è dazione e amore.

La sola vera realtà è la forza della dazione, la forza dell’amore. Dobbiamo toglierci gli occhiali dell’egoismo che stiamo portando ora e vedere la vera realtà.

[197104] KabTV’s “A New Life” n. 787 01/11/2016

Fonte: www.laitman.com

Traduzione: Paola

Il gene spirituale, M. Laitman

11 domenica Dic 2016

Posted by Paola in Laitman, Percorsi spirituali, Società

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michael-laitman2Il gene spirituale, Michael Laitman (2016)

Parte 1/2

Domanda – Se all’interno di ogni persona, oltre a un gene materiale, vi è anche un DNA spirituale, come ci arriva? Anche questo gene spirituale viene passato dai genitori ai figli?

Risposta – È molto difficile da spiegare. Possiamo dire che i geni spirituali non si ereditano, ma che vengono trasferite le qualità che favoriscono il loro risveglio.

Dando nascita a una nuova vita, la madre dà i rivestimenti materiali del DNA spirituale. Naturalmente, c’è una certa connessione tra loro, dato che le caratteristiche della madre e del padre passano al bambino. Queste sono qualità relativamente materiali, ma ciò non di meno influenzano la realizzazione del gene spirituale. Dopotutto, praticamente ogni cosa è finalizzata alla realizzazione del DNA spirituale.

Il mondo materiale non ha importanza di per sé, nessuna meta a sé stante; tutto è progettato soltanto per la realizzazione del gene spirituale.

Domanda – Ho quattro figli, ma sono tutti molto diversi. Avendo ricevuto gli stessi geni dalla madre e dal padre, perché sono così diversi?

Risposta – Perché anche il padre e la madre sono diversi. Nonostante i genitori siano gli stessi, al loro interno racchiudono molte diverse qualità. E, cosa più importante, ogni volta che il DNA spirituale, il Reshimo, entra nel mondo, ha uno scopo specifico.

Pertanto, per il bene del destino spirituale del bambino, dal padre e dalla madre vengono selezionati le qualità che non sono quelle più dominanti, quelle che si mostrano all’esterno e che sono visibili, ma quelle che sono più consone alla crescita appropriata del DNA spirituale dell’embrione.

La carica spirituale definisce tutte le altre qualità. Se i nostri DNA spirituali sono connessi tra loro, noi dobbiamo realizzare questa connessione. Tuttavia, dato che noi non siamo ancora pronti, siamo posti in un guscio materiale e ci sembra di avere dei corpi materiali, delle questioni in comune e un certo tipo di relazione.

Tutto questo è, comunque, solo una realtà immaginaria, progettata al fine di portare il DNA spirituale più vicini l’uno con l’altro. Questa è l’unica funzione di questo mondo. E poi scompare.

Domanda – Significa quindi che ogni collegamento tra le persone al lavoro, tra vicini, con la moglie o il marito, che ogni interazione tra due persone ha lo scopo di realizzare il DNA spirituale che dà l’avvio a tutto questo processo?

Risposta – Naturalmente. Questo mondo non ha altra funzione se non quella di fornirci un luogo per lavorare, di avvicinarci tra di noi in un momento in cui non riusciamo ancora a influenzare il nostro DNA spirituale e cominciare a operare direttamente con esso, come in un laboratorio.

[191245] – Da KabTV’s “A New Life” 7/12/16

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Parte 2/2

Domanda – Dove si cela il DNA spirituale di una persona?

Risposta – Il gene spirituale non ha un posto dove lo si possa trovare; è lo stesso del trovare dove si nasconde il desiderio di una persona. È impossibile estrarre il desiderio dal corpo, soltanto quando il corpo muore tutti i desideri spariscono da esso. Comunque, il DNA spirituale non appare e scompare perché esso esiste in uno spazio dove non vi è alcun concetto di tempo.

Domanda – In che modo il DNA spirituale sceglie il corpo di cui si veste?

Risposta – Tutti i DNA spirituali individuali (Reshimot) sono collegati tra loro in un solo perfetto sistema. Questo sistema, al fine di giungere a una comprensione, consapevolezza e senso di sé, deve passare dal suo stato di totale dispersione e disconnessione allo stato di totale connessione. Il sistema dovrebbe attraversare questo processo in modo graduale, implementandosi e raggiungendo l’unità per sua libera scelta.

Parte di questo processo che porta il sistema alla corretta connessione che noi sopportiamo, è tramite collegamenti esterni. Cioè, noi non sentiamo di essere coinvolti in un unico desiderio comune e restiamo indifferenti ed estranei ai nostri reciproci desideri. Questa percezione è chiamata la “sensazione di questo mondo”, intendendo che tutto esiste in base al fatto che ci percepiamo tra di noi come stranieri.

Il DNA spirituale determina tutto lo sviluppo materiale. Tuttavia, è difficile rintracciare questa dipendenza dato che il DNA spirituale agisce secondo leggi completamente diverse dove l’inizio e la fine sono collegati insieme e dove non c’è libertà di scelta, ma tutto è strettamente predeterminato.

Eppure, per rispetto alle persone che fanno parte di questo sistema, c’è un totale libero arbitrio, pertanto il futuro resta sempre da definirsi. Noi possiamo essere distanti tra noi ed essere spiritualmente connessi tanto da influenzare istantaneamente il destino l’uno dell’altro.

[191255] – Da KabTV’s “A New Life” 7/12/16

Fonte: http://www.laitman.com

Traduzione: Paola

Il programma della vita, M. Laitman

22 martedì Nov 2016

Posted by Paola in Evoluzione, Laitman, Percorsi spirituali, Società

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michael-laitman2Il programma della vita, Michael Laitman (2015)

Parte 1/4 – In quale direzione avanziamo?

Domanda: Perché viviamo e qual è lo scopo del nostro sviluppo?

Risposta: Prima di tutto, non lo decidiamo noi; com’è scritto: “Uno nasce, vive e muore non per propria scelta.”

Noi non sappiamo cosa ci accadrà il momento successivo e questa è una benedizione. Gli esseri umani nascono e vivono non per loro scelta. Ogni istante lottiamo per sopravvivere in questo mondo nelle circostanza che la vita ci presenta. E questo è bene. Diversamente, saremmo completamente confusi.

La vita mette una persona in una struttura che non ha scelto. Noi non conosciamo quale destino ci è preparato, chi incontreremo domani, cosa ci accadrà lungo la strada per andare al lavoro o tornando a casa, cosa aspettarci dai nostri figli o dai parenti.

Non sappiamo cosa ci succederà; se viviamo un giorno senza troppo soffrire, siamo fortunati: “Ringrazio Dio! È andata bene!”

Chi siamo noi in paragone all’universo con i suoi infiniti pianeti e stelle? Insetti minuscoli che camminano sulla superficie della Terra, la cui vita è dedicata alla lotta per la sopravvivenza.

Eppure domandiamo quale sia lo scopo della nostra vita e ci preoccupiamo sul fine della nostra esistenza, la possibilità di determinare il nostro futuro, gestire il destino delle nostre famiglie, dei popoli, delle nazioni e del mondo intero. Tutto dipende dalla nostra abilità di porci domande sulla meta ultima del nostro sviluppo. Dipendiamo dal livello da cui poniamo queste domande e dall’accuratezza della nostra ricerca al rispondervi.

Esiste un programma di sviluppo generale che opera in questo mondo. Se osserviamo la nostra vita più da vicino, vedremo che non siamo noi a prendere le decisioni; siamo in un programma matrice (matrix program). Questo programma agisce su di noi costantemente, inserendo nuovi parametri nella nostra esistenza e mettendoci in condizioni esteriori ed interiori differenti.

Ciò che riconosciamo è costituito dalle nostra esperienze interiori della mente e del cuore, dalle sensazioni corporee e dalle cose che percepiamo intorno a noi. Di conseguenza, noi avanziamo e processiamo costantemente dati interni ed esterni secondo programmi che non conosciamo.

Il programma si installa dentro di noi al momento della nascita; e continua mentre cresciamo. Non siamo noi a definirlo. In altre parole, noi non abbiamo nessun potere decisionale nella vita. Vediamo come un ragazzo incontra “per caso” una ragazza, poi si sposano e vivono molti anni insieme. Perché succede? Non siamo in grado di rispondere neppure a questa semplice domanda.

Quando ci impegniamo per comprendere il nostro sentiero di vita, il programma generale della natura che ci porta ad avanzare verso una meta speciale, se vogliamo apprendere a quale meta aspirare, abbiamo bisogno della saggezza della Kabbalah. Di tutte le scienze terrene, ce n’è solo una che ci parla dello sviluppo umano che è al di là delle limitazioni materiali e al di sopra del nostro universo.

La saggezza della Kabbalah ci parla dei vettori governanti e controllanti che partono da fuori del nostro universo e impattano il nostro minuscolo globo e le persone che vivono su questo pianeta.

La saggezza della Kabbalah ci parla di uno scopo speciale dell’essere umano che noi dobbiamo perseguire. Il nostro avanzamento è inconsapevole; succede sotto le influenze di un potere che ci forza a progredire.

Tuttavia, come risultato dell’evoluzione, l’umanità raggiungerà uno stato in cui le persone dovranno scegliere se continuare il loro avanzamento consciamente, volutamente e intenzionalmente oppure no.

L’unità aumenta il nostro desiderio, quindi ci rafforza a raggiungere la meta che è stata posta per noi dalla natura.

[167381] da KabTV’s “A New Life” 9/8/2015

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Parte 2/4 – La fine di uno sviluppo inconsapevole

Domanda: Qual è la differenza tra sviluppo consapevole e inconsapevole?

Risposta: Per tutto questo tempo noi abbiamo avanzato inconsciamente, sotto la pressione negativa che ci sospinge. È la Natura che ci ha forzato ad avanzare, ci ha sospinto inviandoci afflizioni, desideri insoddisfatti e un costante senso di mancanza.

È da tempo che abbiamo perso la speranza di vedere qualcosa di buono per il futuro; tuttavia, la pressione che ci spinge da dietro è così intensa da forzarci ad andare avanti. Quando guardiamo avanti e indietro, vediamo solo inconvenienti e sappiamo in anticipo che il domani non ci porterà nulla di buono. Ma noi speriamo che il domani ci porti meno sofferenze di oggi. E questa è già per noi una buona cosa.

Questa è la tendenza dell’attuale stadio di sviluppo. Comprendiamo che il mondo degrada e affonda sempre più perdendo i suoi valori prioritari. Non vi è nulla davanti a noi che ci possa rallegrare, eppure andiamo avanti perché la nostra situazione attuale è insopportabile.

È una forma di sviluppo insignificante e negativa, che ci porta a un ulteriore deterioramento. Basta solo osservare i problemi che stanno sorgendo in Europa, nell’Estremo e Medio Oriente, nel Nord e Sud America, in Russia e ovunque nel mondo.

Non c’è un paese dove sia possibile nascondersi dai problemi. Siate certi che presto non ci sarà un solo luogo tranquillo sulla faccia della Terra. Pace e serenità non saranno disponibili neppure sull’isola più remota dell’oceano.

È chiaro che ci stiamo muovendo verso una direzione negativa. Questo spiega perché la generazione moderna non vuole fare famiglia e figli. Siamo ancora all’inizio di questo processo, ma la tendenza è già evidente. Tutto ciò che ci accade è inteso a forzarci a riconoscere che dobbiamo fare qualcosa in merito.

La Kabbalah ci insegna che se noi rifiutiamo di perseguire la meta della creazione di nostra volontà, sul sentiero del bene, ci toccherà avanzare sotto coercizione, come facciamo ora.

La meta che la natura ha per noi sta oltre questo universo, al di sopra della nostra natura. L’umanità deve svilupparsi illimitatamente, al di là dei confini di tempo e spazio. La nostra attuale forma di esistenza sulla faccia della Terra è temporanea ed è una forma molto limitata.

Dopo un certo stadio di sviluppo, le nostre caratteristiche si modificheranno. I nostri organi di percezione, con i quali percepiamo questo mondo materiale, si modificheranno. Grazie a queste nuove qualità, avremo una differente visione della vita: un mondo infinito e noi in esso con illimitate opportunità, sia di tempo che di spazio.

Al fine di passare dalla visione materialistica di oggi a un nuovo stato illimitato, dobbiamo passare dei fondamentali cambiamenti interiori.

[167428] da KabTV’s “A New Life” 9/8/2015

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Parte 3/4 – Entrare nel mondo futuro

Domanda – Quali qualità dobbiamo cambiare per entrare in un mondo nuovo e illimitato? Dopotutto, ognuno di noi ha caratteristiche diverse.

Risposta – Abbiamo tutti una qualità comune: il desiderio egoistico che ci porta costantemente a perseguire il piacere.

Noi viviamo in questa qualità e non vogliamo cambiarla perché non conosciamo altro se non il desiderio di soddisfare noi stessi. Invidiamo la contentezza degli altri e vogliamo la stessa cosa. È così che noi avanziamo.

In realtà, è così che questo mondo ha avanzato in passato, ma oggi sta giungendo a una fine. Non abbiamo alcun desiderio di avanzare, perché vediamo questo sviluppo inutile. Qual è il punto in questa ininterrotta corsa a nuovi piaceri, come criceti nella ruota?

Le persone sono deluse dalla vita, poiché si vedono usate. Non sanno perché vivono. È per questo che oggigiorno antidepressivi e droghe sono così diffuse. È questo che, in futuro, attende tutta l’umanità a meno che non si rivelino all’improvviso una nuova meta e nuove possibilità.

A quel punto ci rallegreremo di essere stati delusi da questo vecchio mondo, osservando che non era degno di nulla. La Kabbalah ci offre un’opportunità per entrare in questo mondo. Le nostre vite delle ultime parecchie decine d’anni servivano perché noi ce ne sbarazzassimo. Oggi ci troviamo in un inferno, ma c’è un altro mondo chiamato paradiso.

E noi possiamo entrare in questo paradiso, ed è molto semplice. Dobbiamo soltanto aprire i nostri cuori agli altri e connetterci con tutti. E al momento non proprio con tutti, ma solo le persone che vogliono entrare in questo nuovo magnifico mondo.

Domanda – Cosa significa aprire i nostri cuori agli altri?

Risposta – Significa diventare un solo uomo con un solo cuore, connettere i nostri cuori. Questa è la condizione per entrare nel mondo del futuro. Questa è la sola caratteristica che dobbiamo cambiare in noi: aprire i nostri cuori chiusi

[167483] da KabTV’s “A New Life” 9/8/15

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Parte 4/4 – Come sarà l’uomo del futuro?

Lo scopo dello sviluppo umano è cambiare le nostre caratteristiche fino a quando i nostri cuori chiusi e sordi si apriranno agli altri.

Questa meta è preparata per noi dalla natura. Quando noi perseguiamo questo scopo, scopriamo nuove sensazioni e sostituiamo i nostri desideri egoistici con il desiderio della dazione. Questo nuovo atteggiamento ci permetterà di scoprire un nuovo mondo.

Domanda – Cos’è il desiderio della dazione?

Risposta – È il desiderio di donare, condividere e prendersi cura degli altri. Vogliamo, con tutto il cuore, essere connessi con qualcosa che è fuori di noi stessi.

Ma per ora non possiamo trattare il nostro prossimo in questo modo, poiché le persone intorno a noi agiscono in modo egoistico e tutto ciò che noi otterremo sarà che loro si approfitteranno di noi. Questo è il motivo per cui iniziamo con un piccolo gruppo che s’impegna ad annullare l’egoismo e a collegarsi con gli altri. Iniziamo così a percepire una nuova realtà nel nostro benevolo e reciproco desiderio comune.

Domanda – Le persone del futuro saranno completamente diverse dai nostri contemporanei come se fossero alieni?

Risposta – L’unica cosa che sarà diversa sarà il loro atteggiamento verso i livelli inanimato, vegetativo, animato e parlante (l’uomo). Nel futuro, le persone percepiranno gli altri come se stessi.

Tuttavia questo è un processo graduale. Se trattiamo gli altri altruisticamente adesso, semplicemente si approfitteranno di noi. Questo è il motivo per cui noi apriamo i nostri cuori soltanto a coloro che sono pronti a risponderci nello stesso modo.

Dovremo unirci come un unico uomo con un solo cuore. Se ci riusciremo, percepiremo un nuovo mondo attraverso il nostro desiderio e cuore comune.

[167544] da KabTV’s “A New Live” 9/8/15

Fonte originale: http://www.laitman.com

Traduzione: Paola

Il lavoro spirituale spiegato dalla saggezza della Kabbalah, M. Laitman

05 sabato Nov 2016

Posted by Paola in Laitman, Percorsi spirituali, Realtà Parallele, Spiritualità

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laitman_928La saggezza della Kabbalah spiega che il lavoro spirituale non implica azioni fisiche

Tutto avverrebbe soltanto nel desiderio umano. La Kabbalah opera con ciò che fu veramente creato: il desiderio. Soltanto che esso può essere controllato dal Creatore e da una persona dall’alto. Non c’è null’altro.

A noi sembra che tutto intorno a noi sia un mondo materiale, ma questo mondo è illusorio. Esiste soltanto nelle nostre rappresentazioni interiori. Come Baal HaSulam scrive nell’Introduzione al Libro dello Zohar, esiste uno “schermo” speciale sul retro del nostro cervello che proietta tutti i nostri pensieri e sentimenti e che ci attira verso un qualche supposto tipo di realtà che vediamo davanti a noi.

Di fatto, noi non vediamo nulla. Possiamo dire che davanti a noi ci sono, per esempio, un tavolo, una parete, un mondo, le stelle e le galassie, ma nulla di questo esiste. Ci sembra solamente.

Questo è un sistema sensoriale molto complesso. Il compito del Kabbalista è di andare oltre i sensi terreni ordinari per dare la visione corretta del mondo, la giusta sensazione del mondo. Quindi, questa saggezza chiamata Kabbalah è la scienza della corretta percezione della vera realtà: ciò che è e come si manifesta.

Il Creatore non si aspetta che si faccia veramente qualcosa fisicamente perché questo mondo intero di sogno che ci circonda è un’illusione. Nel Libro dello Zohar è scritto che quando entriamo nella percezione del mondo superiore, iniziamo a comprendere che tutto quello di prima era come un sogno.

Ciò nonostante, anche se noi otteniamo la vista spirituale, rimaniamo tra i due mondi e li percepiamo entrambi. Tuttavia, la quantità che noi presumibilmente percepiamo attraverso le qualità terrene, dette Olam Ha Medume, sono inventate, imposte su di noi da un mondo illusorio.

Il mondo reale che ci si svela è il nostro vero mondo, e c’è una connessione tra questi mondi. Si sente l’intera illusione di questo mondo e tutta le verità del mondo superiore. Tutto ciò che esiste nel mondo chiamato altro mondo – cioè il mondo situato sull’altro lato della nostra percezione, della nostra illusione – influenza i modelli di questo mondo e pertanto ci adeguiamo gradualmente alla rivelazione del vero mondo.

Abbiamo tutto per poter costruire e fare non fisicamente, ma per esprimere azioni nel nostro desiderio perché il desiderio è la vera materia della creazione, senza il quale nulla fu creato.

Tutti i comandamenti materiali, le funzioni nei templi e così via, si applicano solo alla realizzazione spirituale dei nostri desideri e intenzioni. Tutto qui! Per questo è detto “Non voglio da voi palazzi, abiti preziosi, vanagloria che porta a violenza e lotta per il potere. Da voi voglio solo la purezza del cuore, il lavoro suoi vostri desideri.”

Dobbiamo capire chiaramente che cosa significano per il nostro mondo la radice spirituale e ciò che ne deriva, come questa radice influenza la nostra percezione e come ci forza a vedere certe immagini fisiche che supponiamo di vedere attraverso i nostri cinque sensi. “Supponiamo” perché è tutto un sogno e talvolta sembra anche più reale della vera realtà.

Comunque, tutto questo è una proiezione su di noi proveniente dalla fonte superiore, la radice superiore che, come uno scaltro operatore, ci mostra al nostro interno un film chiamato “vita”. A noi sembra di esistere in un corpo nel quale interagiamo, si muoviamo e così via, ma non appena ci svegliamo anche solo un poco, scopriamo che è tutto un sogno, così come è scritto nel Libro dello Zohar.

Quando entreremo in contatto con la radice, e non con le conseguenze, inizieremo a comprendere perché è successo in questo modo, perché ci viene mostrato questo film chiamato vita, perché è così vario e ricco di colori, suoni, eccetera, che ci catturano così tanto. Di fatto, noi percepiamo pochissimo, letteralmente microscopiche influenze, una fessura in ambedue le direzione dello spettro della percezione, tuttavia pensiamo che sia qualcosa di insolito.

Tutto ciò che succede intorno a noi è proiettato dal piccolo egoismo della persona là dove ciascuno di noi percepisce il mondo. Tuttavia, una volta che l’ego comincia a espandersi, noi percepiamo in questo ego che cresce il quadro successivo del mondo, ma corretto. Dopotutto, l’egoismo può espandersi solo tramite la correzione! Quindi, a partire da quel piccolo punto, iniziamo a immaginare il mondo superiore.

Raggiungiamo le radici di tutto ciò che accade a noi e nel mondo, vediamo come si può interagire con questo sistema, accelerare per noi il suo sviluppo, espansione e dimostrazione. Dopo diventa chiaro che: questa è la radice, e questa la sua conseguenza. E noi, influenzando la radice, possiamo cambiare la conseguenza.

All’inizio, al momento, non siamo in grado di cambiare il nostro mondo. Ciò diventa possibile soltanto quando lanciamo la nostra influenza sulla sua radice. Quindi, mentre siamo in questo mondo, vediamo che questo per noi non funziona e non possiamo fare nulla.

Tuttavia, quando l’umanità giungerà in uno stato di completo allontanamento, depressione e impotenza, allora sentirà che c’è un altro modo, che è l’unico appropriato, non attraverso il nostro egoismo che ci controlla, ma dove siamo noi a controllarlo. Allora, potremo risollevarci e iniziare a rivelare il vero mondo.

[195601] – From KabTV’s “Secrets of the Eternal Book” 6/30/16

Laitman’s Blog, postato il 4/11/2016: http://laitman.com/2016/11/on-the-other-side-of-perception

[Traduzione: Paola]

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