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Gli Otto Punti della filosofia dell’I Ching, Deng Ming-Dao

08 domenica Mag 2022

Posted by Paola in Deng Ming-Dao, Filosofia, I Ching, Società, Taoismo, Tempo

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GLI OTTO PUNTI DELLA FILOSOFIA DELL’I CHING, Deng Ming-Dao (estratto da “The living I Ching, HarperOne Publishing, 2006)

Se una visione completa dell’I Ching richiede anni di studio, i punti che seguono ne riassumono la filosofia:

1. La natura, la società e gli individui agiscono tutti attraverso il cambiamento ciclico.

2. I cicli del cambiamento sono guidati da opposti polari chiamati Yin e Yang.

3. Un ciclo che raggiunge il suo zenit discende verso il suo nadir. Allo stesso modo, l’unico sentiero dal nadir è ascendere verso lo zenit.

4. Una persona istruita e una società illuminata agiscono in accordo con questi movimenti ciclici, consapevoli dei numerosi cicli che questi attivano ogni giorno: azioni etiche rafforzano la comunità e mantengono cicli benefici; azioni egoistiche aumentano l’isolamento e generano cicli distruttivi.

5. La persona saggia è costantemente impegnata ad auto-educarsi nel diventare sempre più percettiva al cambiamento.

6. Le persone istruite non si rattristano nella sfortuna, ma sfruttano l’occasione per cercare gli errori dentro di sé; coltivando l’umiltà, allontanano dell’ulteriore sfortuna. Nei tempi di grande fortuna sono modeste e attente; sono riconoscenti e rispettose. Consolidando ciò che hanno acquisito, ricercheranno i semi della sfortuna e si prepareranno per il futuro.

7. Una persona che sa discernere i cicli della vita può apprendere ad utilizzarli per i suoi fini. L’I Ching esorta alla spiritualità, all’umiltà, al rispetto e al servizio verso gli altri ai massimi standard.

8. Tutte le fini sono soltanto delle transizioni.

– Estratto da: The living I Ching, Deng Ming-Dao – HarperOne Publishing

Traduzione: Paola

Zhen–Tuono, Deng Ming-Dao

19 mercoledì Gen 2022

Posted by Paola in Deng Ming-Dao, I Ching, Inserimenti, Taoismo

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ZHEN–Tuono, Deng Ming-Dao – estratto da The living I Ching (HarperOne)

Trigramma – Una linea yang improvvisamente appare a due linee yin.

Simbolismo classico – Tuono, movimento, agitazione, figlio maggiore.

Definizioni dizionario – Scuotere, tremare. Eccitare, scioccare. Spaventare, terrorizzare. Tuono, rombo del tuono.

Pittogramma – La pioggia, insieme alla parola che si pronuncia chen, indica il suono del tuono. Altri significati della parola chen sono “tempo” e “corpi celesti”.

*****

Ogni canzone inizia con una battuta. Che sia dolce o drammaticamente marziale, la prima nota è un ridestarsi dal silenzio. Il trigramma Tuono ci ricorda che il cambiamento inizia da una subitanea iniziativa. Ci vuole una grande forza per spezzare l’inerzia. Il rullo dei tamburi dà il segnale all’armata; la notizia fa radunare un gruppo. Una canzone fa fremere l’innamorato. I canti sacri ci invitano all’adorazione.

Comprendere ciò che Tuono simboleggia può essere impedito dalla sua travolgenza. Sì, un tuono è altamente sonoro e quando arriva noi guardiamo in alto e ci blocchiamo in attesa del nuovo rombo. Quando il tuono esplode sopra il nostro capo seguito da uno scroscio di pioggia come il picchiettio di mille bastoncini, siamo come bambini sopraffatti dalla forza della natura. Un’immagine tradizionale del tuono è di uno  stuporeriverente. Tutto questo è vero, tuttavia dobbiamo osservarlo più in profondità, perché il tuono è anche una metafora per dei concetti più sottili.

Tuono indica l’inizio di tutti i cambiamenti. Il cambiamento è ciclico, tuttavia i cicli hanno un inizio. L’infrangersi delle onde ha la sua origine in alto mare, tuttavia qualcosa deve aver dato inizio al loro moto. Sentiamo tuoni tutti gli anni, tutti i temporali ci sono familiari perché ne abbiamo già fatto esperienza in passato. Il loro rombo si è registrato nella memoria cellulare di tutte le nostre membra. Ma allo stesso tempo, ogni temporale è diverso e lo scompiglio che può produrre, come le reazioni ad esso, possono essere completamente diverse. Ogni stagione arriva in perfetto ordine, eppure ogni stagione è in sé stessa nuova. Tutti gli eventi sono pertanto sia ciclici nella loro ripetizione e unici nel loro avvenire. Tuono ci insegna a cercare nuovi inizi all’interno di innumerevoli di cicli.

Tuono ci sfida a correggere il nostro punto di vista così che anche il più piccolo movimento possa essere notato con la medesima attenzione con cui un temporale ce l’attiva. Essendo un amplificatore permette di udire ciò che è quasi inudibile, e noi dobbiamo aggiustare la nostra sensibilità verso ciò che è piccolo. Non c’è altro modo per sapere come inizia il cambiamento.

Tradizionalmente, Tuono è paragonato a una foresta, ed è un’associazione che può stupire. Una foresta cresce grazie a una forza yang che perfora il terreno di una terra yin. Le radici somigliano a lampi che s’irradiano in un suolo scuro come la notte. Il seme di un albero cresce improvvisamente e in modo scioccante, rompendo il suo guscio e facendosi spazio nella terra.

Tuono è il primo colpo quando ci impegniamo a iniziare qualcosa; è l’istante in cui mettiamo in moto un’impresa; è il primo tratto di penna su un foglio bianco; è il momento in cui il baccello si apre di scatto. È l’unione di ossigeno e idrogeno per creare l’acqua; è l’energia rilasciata dalla fissione nucleare.

Non ci dovremmo stupire quando ci troviamo di fronte a una situazione incombente, ma piuttosto domandarci: “Com’è accaduto questo incredibile evento?” Poi dobbiamo cercare la risposta: un evento per quanto incredibile – anche una gigantesca tempesta – è partito da un inizio minuscolo. Il trigramma di Tuono è una sola linea yang celata al di sotto di due linee yin. Cercare di conoscere questo impulso nascosto ci dà la forza mentale di Tuono.—

– Estratto da: The living I Ching, Deng Ming-Dao (HarperOne, Harper-Collins Publishers)

Traduzione: Paola

Il giorno più buio, Deng Ming-Dao

21 martedì Dic 2021

Posted by Paola in Deng Ming-Dao, Filosofia, Taoismo, Tempo

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Il giorno più buio, Deng Ming-Dao

Ogni anno ha il suo giorno più buio; ogni giorno buio è seguito dalla luce.

Chi di noi vive i trecento giorni senza passare qualche sventura o problema? Tutti noi sperimentiamo delle difficoltà. I problemi possono spesso rattristarci e farci guardare confusi il buio fuori dalla finestra.

Per tutti noi, allora, il solstizio d’inverno è il promemoria che il buio ha raggiunto il suo estremo: esattamente per un giorno. In questo giorno, su tutti gli altri, vi è una proporzione precisa e dinamica tra luce e buio. È misurabile, è completa. È, per un giorno, immutabile. Il buio del solstizio non può essere evitato, ma gli esseri umani possono sopravvivere e vedere il giorno dopo.

Gli uomini del passato ci hanno lasciato molte indicazioni su cosa fare: ci si riunisce con la famiglia, ci si nutre l’un l’altro, si ringraziano gli antenati e, seduti al tavolo guardando le appiccicose palline di riso nelle loro ciotole, si riafferma che tutta la vita è un ciclo. I Taoisti osservano con attenzione questo giorno, allineandosi con i più grandi cicli cosmici del sorgere e tramontare del sole e della rotazione terrestre. Celebrano anche i Tre Puri onorando e volgendosi con fede a un momento in cui il cielo è buio e i cicli della vita cambiano così profondamente. Il calendario lunare è calibrato sul solstizio d’inverno, quindi questo giorno è il punto di riferimento per l’anno che verrà.

In ogni momento della tua vita puoi trovarti in un inverno e sentire di essere in tempi di profonda oscurità. Ripensa, allora, a questo giorno e fai ciò che si è fatto per migliaia di anni: unisciti alla tua famiglia, nutri te stesso e gli altri, fissa la mente sulla verità dei cicli e trova rifugio nell’onorare il sacro.

Ogni giorno buio è seguito dalla luce; ricordalo, se vuoi un futuro felice.—

Fonte: Deng Ming-Dao, The Lunar Tao (Meditations in harmony with the seasons) HarperOne Publishing, 2013

Traduzione: Paola

Il Libro dei Mutamenti e il feudalesimo, Deng Ming-Dao

03 martedì Ago 2021

Posted by Paola in Deng Ming-Dao, I Ching, Taoismo

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Il Libro dei Mutamenti e il feudalesimo – Deng Ming-Dao

È importante avere una chiara idea su come vogliamo che Libro dei Mutamenti ci condizioni. Se prendiamo troppo alla lettera la visione del Libro, finiremo con ritenerlo non più adatto al mondo di oggi. Il Libro dei Mutamenti originario è il prodotto di un’epoca feudale. Le storie, le leggende e la mitologia che lo avvolgono – principi, castelli, città assediate, guerrieri, ragazze sposate come mogli secondarie, così come le fondamenta di una struttura famigliare dalle connotazioni patriarcali – tutto rientra nelle immagini di un periodo feudale.

Noi dobbiamo separare l’efficacia della saggezza dell’I Ching dalla rigidità della società che all’inizio lo ha generato.

Forse ancor oggi abbiamo bisogno di alcune strutture feudali per comodità. Per quanto possiamo considerare il feudalesimo come un’antica tappa dello sviluppo umano, siamo tuttora ben ancorati a quel tempo: alcune nazioni conservano lo stato di monarchia; le fiabe di principi e principesse continuano ad affascinarci; i nostri sistemi politici ricalcano le monarchie, seppure con legislature modificate; le nostre grandi aziende sono ampiamente feudali, laddove un’azienda fagocita le altre proprio come le antiche dinastie invadevano un tempo gli stati confinanti.

Tuttavia, non ci sarebbe affatto utile replicare questi valori nella nostra vita quotidiana. Molte delle nostre attuali situazioni possono rimandare ai tempi feudali – le dispute tra gli stati possono ben essere paragonate a certi comportamenti di imprenditori senza scrupoli – ma dobbiamo considerare questa antichità come qualcosa che punta a verità più profonde.

C’è soltanto un motivo per immergersi nelle storie e nelle immagini del Libro dei Mutamenti: il fatto che tratta simboli di realtà archetipali. Oggi, forse, non abbiamo principi, guerrieri e intrighi di corte, ma abbiamo molte situazioni similari. Oggi, forse, possiamo non avere oche che volano sopra tumuli tombali, ma ricordarsi dei passaggi ciclici è sempre importante.

Nessuno di noi vorrebbe trovarsi al posto di qualcuno vissuto mille anni fa, né vorremmo vivere ai tempi della dinastia Zhou. Pertanto, quando utilizziamo il Libro dei Mutamenti, dobbiamo cogliere lo spirito dei valori che esso ci presenta applicandolo alla nostra vita e al nostro tempo attuale.

Di fatto, noi dobbiamo coscientemente separarci dai valori feudali che nel mondo ancora oggi persistono: il modo in cui trattiamo le donne e i bambini è un primo esempio di quanto lavoro abbiamo ancora da fare. Inoltre, abbiamo ancora nazioni in conflitto per i confini; la schiavitù è tuttora ampiamente diffusa; in molti continenti ricchi proprietari terrieri sfruttano i loro braccianti; e noi continuiamo a vedere la natura come fosse suolo inerte da sfruttare, perforare e insozzare.

Il Libro dei Mutamenti ci offre una scelta: le sue immagini affondano in tempi feudali, ma ci sollecita a migliorare noi stessi impegnandoci a favore di un comportamento etico e morale. Dobbiamo prendere le sue immagini come dei puntatori sulle nostre emozioni più profonde, ma dobbiamo poi temperare queste emozioni con la comprensione ottenuta da un lungo studio. Soltanto identificando ciò che in noi è feudale – e ciò che può esserci di valore in esso – noi possiamo evitare di ricadere nell’arretratezza.––

– Estratto da: The living I Ching, Deng Ming-Dao – HarperOne Publisher

Traduzione: Paola

Riso, Deng Ming-Dao

01 domenica Mar 2020

Posted by Paola in Deng Ming-Dao, Filosofia, Inserimenti, Percorsi spirituali, Taoismo

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Mi. Riso, seme. La croce è la rappresentazione di una pianta che sta crescendo. I quattro segni rappresentano i grani di riso. Tutta la vita inizia da un seme. Se vogliamo seguire la vita, dobbiamo solo seguire il corso del seme a seme.

– – – – – – – – – – –

Gli antichi, porgendo agli studenti una manciata di semi da studiare, dicevano: “Senza piantare, non c’è messe. Senza coltivare, non c’è raccolto. Senza raccolto, non c’è sostentamento. E senza umiltà, a nulla servirebbero i semi.”

La coltivazione del riso comporta molte cose prima di poterlo consumare come cibo. Comporta piantare e operare in concerto con gli elementi. Comporta una cura attenta e molta pazienza. Comporta saper quando trapiantare e quando raccogliere. Operare attraverso tutte queste fasi richiede soprattutto una virtù: l’umiltà. Ci si deve chinare verso il terreno. Si deve guardare in basso per spargere i semi. Si deve camminare nel fango per trapiantare. Si devono osservare le stagioni e il tempo. Si devono accettare gli incidenti e le tempeste. Si deve attendere la maturazione.

Per coltivare il riso, non si può essere orgogliosi. Gli antichi insegnavano tutto questo ai loro studenti con una manciata di riso. Li guidavano nel corso delle stagioni e, così facendo, insegnavano loro la via.

A ciascuno di noi occorre umile diligenza per rendere la nostra vita matura.

– Estratto da: Everyday TAO, Deng Ming-Dao – HarperOne Publishing [trad. Paola]

Dimostrazione, Deng Ming-Dao

08 domenica Dic 2019

Posted by Paola in Deng Ming-Dao, Filosofia, Inserimenti, Taoismo

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Osservavo un combattimento, e qualcuno mi disse: “Questa tradizione ha seicento anni.” Fu un’esibizione appesantita da rituali, come se, in seicento anni, nulla al mondo fosse più accaduto. Dobbiamo onorare la tradizione senza farci accecare.

– – – – – – – – – – –

I seguaci del TAO attribuiscono grande importanza alle antiche tradizioni. Una tradizione valida e vitale è come un lungo corso d’acqua: porta energia, ricchezza e fertilità. Se un luogo arido non può produrre frutti, chi è privo di tradizioni è ancora più sfavorito.

Ma che cosa tiene in vita una tradizione? La capacità di chi la segue di dimostrarne la grandezza nella realtà contemporanea. Chi dice di essere esperto in medicina tradizionale, deve essere in grado di curare oggi. Chi dice di essere abile nella calligrafia tradizionale, deve essere capace di disegnare magnifiche lettere oggi. Chi dice di conoscere alla perfezione le tradizioni spirituali esoteriche, deve essere in grado di dimostrare la loro forza oggi.

Non dovremmo mai scimmiottare gli usi e le teorie di popoli ed epoche scomparsi: su questo punto non bisogna scendere a compromessi. Se una tradizione non ha forza sufficiente per esprimere la propria grandezza, non esiste motivo di tenerla in vita.

– Deng Ming-Dao, Il Tao per un anno: 365 meditazioni – Ed. Guanda

Schema, Deng Ming-Dao

19 martedì Nov 2019

Posted by Paola in Deng Ming-Dao, Filosofia, Inserimenti, Società, Taoismo

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Perchè considerare la natura una macchina? Perchè studiare solo la chimica e la fisica? Perchè a improntare la vita non può essere la poesia? Non possiamo conoscere il TAO anche attraverso il fango dei nostri sandali? Per questo i saggi vengono chiamati sciocchi: perchè hanno abbandonato ogni pregiudizio.

– – – – – – – – – – –

Il mondo ci appare per come noi lo percepiamo, e le nostre percezioni non derivano da nulla di veramente oggettivo. L’abitudine a interpretare, poi, è interattiva: cerchiamo di verificare le nostre ipotesi sino a creare una complessa rete di stimoli sensoriali. Raggiunta la “maturità”, abbiamo ormai accumulato gli innumerevoli strati di interpretazione e percezione soggettiva che costituiscono i nostri schemi di vita. Naturalmente, possiamo anche provare a giocarci, magari modificando i nostri modelli di interazione con il mondo.

Perchè allora non usare la poesia al posto della scienza? Perchè non sostituire la spiritualità alla politica? Spesso i risultati di simili esperimenti portano una ventata di aria fresca, allegra e originale. Ma quando tiriamo le conclusioni logiche di questi metodi, anch’essi si rivelano vani come tutti gli altri: gli schemi sono essenziali per i principianti, ma un ostacolo per i veterani.

I veri seguaci del TAO abbandonano ogni schema e non nutrono alcun pregiudizio. Essi tornano ad agire come quando erano bambini: per questo vengono chiamati sciocchi. Ma poichè riescono a guardare il mondo con il loro occhio interiore, essi trascendono tutti i dolori della vita.

– Deng Ming-Dao, Il Tao per un anno: 365 meditazioni – Ed. Guanda

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