Il giorno più buio, Deng Ming-Dao
Ogni anno ha il suo giorno più buio; ogni giorno buio è seguito dalla luce.
Chi di noi vive i trecento giorni senza passare qualche sventura o problema? Tutti noi sperimentiamo delle difficoltà. I problemi possono spesso rattristarci e farci guardare confusi il buio fuori dalla finestra.
Per tutti noi, allora, il solstizio d’inverno è il promemoria che il buio ha raggiunto il suo estremo: esattamente per un giorno. In questo giorno, su tutti gli altri, vi è una proporzione precisa e dinamica tra luce e buio. È misurabile, è completa. È, per un giorno, immutabile. Il buio del solstizio non può essere evitato, ma gli esseri umani possono sopravvivere e vedere il giorno dopo.
Gli uomini del passato ci hanno lasciato molte indicazioni su cosa fare: ci si riunisce con la famiglia, ci si nutre l’un l’altro, si ringraziano gli antenati e, seduti al tavolo guardando le appiccicose palline di riso nelle loro ciotole, si riafferma che tutta la vita è un ciclo. I Taoisti osservano con attenzione questo giorno, allineandosi con i più grandi cicli cosmici del sorgere e tramontare del sole e della rotazione terrestre. Celebrano anche i Tre Puri onorando e volgendosi con fede a un momento in cui il cielo è buio e i cicli della vita cambiano così profondamente. Il calendario lunare è calibrato sul solstizio d’inverno, quindi questo giorno è il punto di riferimento per l’anno che verrà.
In ogni momento della tua vita puoi trovarti in un inverno e sentire di essere in tempi di profonda oscurità. Ripensa, allora, a questo giorno e fai ciò che si è fatto per migliaia di anni: unisciti alla tua famiglia, nutri te stesso e gli altri, fissa la mente sulla verità dei cicli e trova rifugio nell’onorare il sacro.
Ogni giorno buio è seguito dalla luce; ricordalo, se vuoi un futuro felice.—
Fonte: Deng Ming-Dao, The Lunar Tao (Meditations in harmony with the seasons) HarperOne Publishing, 2013
Traduzione: Paola