Oggi il sole è sorto e tramontato in dodici ore. Abbiamo colto pere dorate da rami stracarichi. Inerpicatici per mille scalini fino a un rustico tempio, abbiamo reso le nostre offerte agli dei.

La sera ci siamo seduti in calorosa compagnia. La luna crescente si è poi unita a noi. Attinta l’acqua al fiume dalle trecce d’argento, l’abbiamo versata in una caraffa di coccio.

Preparare un buon tè non è cosa facile, ma questa teiera ha una storia venerabile: per averla, uno studioso cedette tutti i suoi libri. E oggi sprigiona l’aroma dell’antichità.

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L’equinozio d’autunno coincide con il tempo della riflessione sulla vita. Se il raccolto è stato abbondante, dobbiamo esprimere il nostro ringraziamento. Se l’anno è stato difficile, dobbiamo gioire per ciò che già abbiamo e decidere di sfruttare meglio le prossime occasioni. Per apprezzare la vita non occorrono premesse quali la ricchezza o l’abbondanza: soltanto gratitudine verso la bellezza del mondo.

– Deng Ming-Dao, Il Tao per un anno: 365 meditazioni – Ed. Guanda