TRE SOTTILI DESIDERI, James Mahu (da: Vivere dal Cuore)

Ora arriviamo a tre sottili desideri che stanno dietro a quasi tutto ciò che ci impegniamo a raggiungere: la gratificazione immediata, il controllo e la cosa-successiva. Questi tre sottili desideri influenzano anche le nostre aspettative nel campo dello sviluppo e della crescita spirituale, ed è per questo motivo che accendo i riflettori su di essi.

IL DESIDERIO DI GRATIFICAZIONE IMMEDIATA

C’è una frase di William Gibson: “Il futuro è già accaduto; solo che non è distribuito molto bene.” Questo sentimento sembra appropriato in un mondo dove le scorciatoie sono acclamate dagli esperti in ogni campo d’impresa. Accelerazione è lo slogan del giorno, e il fine di questa accelerazione è fare tutto più in fretta e minor tempo; essere più produttivi; essere un impiegato migliore; essere uno studente migliore; essere tutto meglio, e farlo o acquisirlo più in fretta e più facilmente.

Quello che manca a questo approccio è la destinazione o, altrimenti detto, “dove vi porta questa accelerazione”: a un’automobile più lussuosa, una casa più grande, all’illuminazione, un inesauribile conto in banca, una posizione più prestigiosa nella vita, una migliore salute o, semplicemente, a uno stile di vita relativamente comodo? Qualunque sia la destinazione, il concetto di gratificazione immediata incombe come un catalizzatore di questo raggiungimento. Ma che cosa succede se la destinazione è la maestria emozionale di sé? In questo caso, quali sono gli indicatori per l’accelerazione? Quali sono le scorciatoie e come sappiamo se stiamo accelerando, decelerando o stiamo segnando il passo, andando velocemente da nessuna parte?

La gratificazione immediata presume una cosa fondamentale: che per ogni sforzo umano ci siano l’ascensore o le scale, ed è meglio scegliere l’ascensore. Arrivare a destinazione o raggiungere in fretta la propria meta è più importante che valutare quale destinazione o meta sia meglio. È precisamente questa necessità di sbrigarsi a raggiungere la meta che spinge spesso a prendere una mal calcolata deviazione invece di valutare quale destinazione o quali mete sono più essenziali per il raggiungimento del proprio obiettivo.

Ora potete chiedervi: se la maestria emozionale di sé è una meta fondamentale per il vostro proposito spirituale, qual è il sentiero migliore da prendere per raggiungerla? La mia risposta sarebbe di vivere dal cuore esprimendo le sei virtù del cuore con autenticità e artisticità, e considerare la velocità con cui viaggiate verso la maestria come insignificante o di nessuna importanza. Forse è uno strano monito, ma il bisogno di andare veloci è di per se stesso un padrone che infiamma l’ego come poche cose sanno fare.

IL DESIDERIO DI CONTROLLO

Il secondo sottile desiderio che spesso ci fa porta fuori rotta è il nostro insaziabile desiderio di controllo. Il desiderio di controllare la propria vita è posto dentro di noi fin da piccoli e poi coltivato nel corso della nostra integrazione sociale. Ci viene insegnato a controllare le nostre emozioni, specialmente ai maschietti. Una volta arrivati all’età adulta ci insegnano che controllare il nostro ambiente equivale ad avere successo come contribuente sociale per quella macchina da soldi che chiamiamo economia del libero mercato.

Molte persone vedono nel controllo lo strumento principale del successo in tutti i campi della vita, compreso l’ambito spirituale dell’illuminazione. Il controllo, comunque, alla fine non dà soddisfazione perché si è sempre impastoiati nella lotta contro avversari che vogliono avere altrettanto controllo. È una competizione senza fine. È un prodotto del costrutto tri-dimensionale che ci siano vincitori e vinti, e che sia meglio essere un vincitore.

Ebbene sì, nel mondo del denaro è difficile mettere in discussione questa logica. L’ambizione a controllare, tuttavia, è un padrone instancabile che vi chiede di lavorare sodo, rimanere focalizzati sui vostri doveri sociali e assicurarvi che il mondo in cui operate non diventi incontrollabile. Nei prossimi sette anni il controllo diverrà sempre più fuggevole perché il cambiamento dimensionale in corso farà cambiare, e in alcuni casi crollare, le rigide istituzioni del nostro ordine sociale.

Ciò significa che quelli che cercano di controllare e gestire nei minimi particolari la loro vita troveranno più difficile mantenere il loro equilibrio emotivo. Quando l’equilibrio emotivo andrà disordinatamente con alti e bassi, sentiranno il battito del mondo accelerare e lo stress, come una cascata, si rovescerà su di loro.

L’antidoto a questo controllo ostinato è di dimostrare a voi stessi che sapete come passare a sentirvi sicuri quando vi sentite insicuri; che sapete come passare ad esprimere le virtù del cuore quando andate a cozzare contro le difficoltà della vita; e che sapete arrendervi al vostro sé superiore quando sentite il vostro ego incombere alla grande.

Tutto è certamente più facile a dirsi che a farsi, ma la maestria emozionale di sé è una meta, non una destinazione. Ricordate: non c’è nessuno che vi guarda dall’alto di una qualche impenetrabile altezza giudicando la vostra espressione imperfetta delle sei virtù del cuore. Quando vi giudicate, spesso vi è il senso di appropriatezza per il giudizio. Questo è, in realtà, una reazione del controllo: se solo aveste controllato meglio le vostre emozioni; se solo foste passati più velocemente alle sei virtù del cuore; se solo aveste perdonato più facilmente e non aveste tenuto rancore a un amico o un familiare…

Potete esser certi che imbarcandovi in questo viaggio ci saranno delle volte in cui farete dei passi falsi, non vi sentirete all’altezza e farete degli “errori”. Forse ci saranno dei momenti in cui vi sembrerà che vi manchi la terra sotto i piedi, vi sentirete impotenti, privi di soluzioni e sprofonderete nel disgusto di voi stessi. Sarà durante questi momenti che avrete bisogno di applicare la saggezza del vostro viaggio nella maestria emozionale di sé e, per quanto possa essere imperfetto o privo di prova, vi sarà più utile di ogni altro diverso consiglio perché, come hanno osservato gli antichi: il cuore è la sede dell’anima.

Appellatevi a questa saggezza, non all’idea astratta di Dio o a dei “poteri superiori”. Appellatevi alla vostra saggezza delle sei virtù del cuore e imparate a come passare ad esprimerle quando le difficoltà della vita bussano alla vostra porta. Facendo così, insegnerete ad altri intorno a voi attraverso questa espressione e intento. Facendo così, modificherete il campo elettromagnetico che vi circonda, il coefficiente di luce del vostro campo energetico. Inoltre, ciò attrarrà condizioni similari e vi darà migliore salute emozionale, lucidità mentale e benessere fisico.

IL DESIDERIO DELLA COSA-SUCCESSIVA

Il terzo sottile desiderio è il bisogno della cosa-successiva. Di solito si considera la cosa-successiva più potente della cosa del momento. Spesso gli individui vogliono passare all’idea, al sentiero spirituale o alla modalità di guarigione successiva prima di aver raggiunto la conoscenza basilare del proprio stato interiore. Sperimentano a livello superficiale senza tener conto dei valori e dei significati più profondi che esistono in loro stessi.

Per esempio, prendiamo l’argomento in questione: la maestria emozionale di sé. Pochi obietterebbero che questa sia una capacità importante da possedere, a prescindere da come sia definita nei termini delle sue componenti psicologiche o spirituali. Del resto non è cosa facile padroneggiare le proprie emozioni o anche raggiungere una ragionevole comprensione della loro natura sottile. Le emozioni sono molto multidimensionali e operano dai livelli energetici invisibili fino ai livelli pratici delle relazioni, del rendimento sul lavoro e del benessere personale. Per questo motivo, le emozioni sono una complessa rete di scambio d’energia con coloro che incrociamo sul sentiero, sia di persona che in modo virtuale per corrispondenza, al telefono, nello scambio di messaggi, chat o email, e ciò richiede perseveranza e vigilanza nella nostra pratica. Non basta farlo di tanto in tanto.

Il bisogno della cosa-successiva è il desiderio di premere il “tasto di riavvio” del proprio sistema di credo. A volte è una buona intuizione quella di rinnovare i propri punti di vista o credenze, ma altre volte ciò distrae l’attenzione verso degli aspetti superficiali dello scopo della vita, dato che vi spostate sempre alla cosa-successiva: la nuova modalità, il nuovo insegnamento, il nuovo modo di vivere. Lo stato interiore della vostra vita emozionale, i valori centrati sul cuore e la saggezza intuitiva del vostro cuore energetico sono un’infinita risorsa di intelligenza. Quando passate alla cosa-successiva, se la cosa-successiva non include il vivere dal cuore come suo principio fondamentale, potete non evolvere il vostro accesso all’infinita risorsa di intelligenza che attende dentro di voi – non nei libri, in internet, in un ashram, in una scuola, in un seminario o presso un grande maestro – ma dentro di voi.

Per quanto la cosa-successiva possa essere pubblicizzata come la più potente delle verità mai scoperte dall’umanità sul suo cammino, sarà molto più probabile che impallidirà se paragonata alla vostra stessa saggezza del cuore… se sapete come attivarla, come accedervi ed esprimerla. Ci sono migliaia di sistemi che promettono l’illuminazione e molti di essi sono validi, ma il bisogno della cosa-successiva ha spesso l’indesiderato effetto collaterale di allontanarvi proprio dall’istruttore con cui dovete soprattutto interfacciarvi: la vostra intelligenza del cuore e la forza emozionale ed energetica contenuta in essa.

L’aumento e l’accelerazione della complessità della vita ha anche accresciuto la complessità della vita spirituale individuale. Molte cosiddette pratiche spirituali vi chiedono di respirare secondo modi e ritmi specifici. Altre vi chiedono di mangiare determinate combinazioni di cibi e bevande. Altre prescrivono in gran dettaglio meditazioni e posture, e altre ancora affermano che certi colori e frequenze sonore attivano la vostra anima.

Vivere dal cuore non è centrato sulla precisione della tecnica o su complesse pratiche di controllo del corpo, della mente o delle emozioni: è la semplice pratica delle virtù del cuore nelle vostre attività di tutti i giorni, momento dopo momento. Con il tempo, questa pratica culminerà in un virtuosismo di precisione e controllo, ma ciò sarà la naturale conseguenza di pratiche semplici, non di rigidi programmi di allenamento posti fin dall’inizio; e questa è una distinzione importante.

Tutti questi tre sottili desideri sono componenti di una generale disfunzione sociale basata su un sistema di credenza superato in cui l’ambizione dell’ego prevale sulla saggezza dell’espressione del cuore. È a questo che il prossimo cambiamento di coscienza, predetto da tempo, attiene veramente. La saggezza del cuore prevarrà e diverrà l’alfiere dell’umanità, introducendo un nuovo ordine di coerenza e allineamento alle frequenze superiori della nostra natura e fonte divina.

Estratto da: Vivere dal cuore, James Mahu (stringhedeventi.com)

Fonte originale: Living from the Heart (wingmakers.com)