A scuola di colori, Robert L. Wolke

Domanda – A lezione di scienze ci dicevano che i colori primari sono il rosso, il verde e il blu. Ma a lezione di disegno ci dicevano che i colori primari sono il rosso, il giallo e il blu. Perchè artisti e scienziati non sono d’accordo?

Perchè pensano al colore in modo diverso. Gli scienziati descrivono oggettivamente ciò che la natura fornisce; pensano quindi al colore come caratteristica fondamentale della luce: per uno scienziato la luce di diversi colori è una radiazione di differenti lunghezze d’onda. Gli artisti, invece, creano le proprie interpretazioni della natura, e tendono quindi a pensare al colore soggettivamente, come qualcosa che può essere elaborato con vernici e tinture, piuttosto che accettare la luce nel suo stato naturale.

Perchè allora queste due fazioni devono usare colori primari diversi (si chiamano primari tre colori che possono essere combinati in quantità differenti per ottenere tutti gli altri)? In poche parole, si tratta dei colori primari della luce, contrapposti ai colori primari dei pigmenti. Come vedremo, si possono chiamare rispettivamente primari additivi e primari sottrattivi.

Gli scienziati che si occupano di luce (non di lucciole) sostengono di riuscire a produrre ogni colore percepibile combinando luce rossa, verde e blu di varia intensità; d’altro canto, gli artisti che si occupano di pigmenti affermano di poter dipingere un oggetto con qualsiasi colore combinando pigmenti rossi, gialli e blu in diverse quantità. E hanno ragione entrambi, perchè c’è una differenza fondamentale tra il colore della luce e quello di un oggetto.

La luce colorata ha un determinato colore perchè è composta da una miscela di onde luminose di diversa lunghezza d’onda; le componenti dei vari colori si sommano per produrre il colore puro. Ora, la luce rossa, quella verde e quella blu contengono tutte le lunghezze d’onda necessarie che vanno mescolate per ottenere ogni colore percepibile dal nostro occhio, dato il modo in cui questo funziona. Quindi il rosso, il verde e il blu sono definiti colori primari della luce (beninteso, per gli occhi umani).

Un oggetto colorato, invece, ha un certo colore perchè assorbe le lunghezze d’onda dalla luce che lo colpisce; in altre parole sottrae alcune lunghezze d’onda alla luce, e riflette il resto sotto forma del colore che vediamo. Varie mescolanze di pigmenti rossi, gialli e blu sono in grado di assorbire praticamente ogni combinazione di lunghezze d’onda; quindi questi colori sono considerati primari per ottenere vernici e tinture (ma leggete oltre, per un surplus di notizie su questi tre colori).

Il sistema di colori primari basati sulla luce è detto additivo perchè diverse combinazioni di lunghezze d’onda si sommano per produrre i diversi colori della luce. Il sistema di colori primari basato sui pigmenti si chiama sottrattivo perchè diverse combinazioni di lunghezze d’onda sono assorbite, cioè sottratte alla luce, per produrre diversi colori di vernici e tinture.

Consideriamo inizialmente i primari della luce e poi quelli per gli oggetti, o pigmenti.

Luce: l’occhio umano – anche quello di un artista – funziona in base al principio additivo. La retina possiede tre tipi di cellule sensibili al colore (i cosiddetti coni); un tipo è più sensibile alla luce rossa, uno a quella verde e il terzo a quella blu. La nostra percezione dei vari colori dipende dai relativi gradi di stimolo prodotti dalla luce su questi tre tipi di cellule. Il cervello li somma, ricavandone le sensazioni dei vari colori. Ecco perchè gli scienziati – da bravi antropocentrici – scelgono il rosso, il verde e il blu come colori primari della luce (i topi scienziati usano senza dubbio una serie differente di colori primari). I nostri occhi reagiscono solo agli stimoli di questi tre recettori del colore, che sono quindi tutto ciò che serve per produrre ogni sfumatura umanamente percepibile. Ecco perchè vi sono tre e solo tre colori “primari”, o fondamentali, della luce.

Va notato che ogni tipo di cono non è sensibile esclusivamente alla luce rossa, verde o blu pura: ognunuo è sensibile anche agli altri colori, benchè in grado minore. Perciò riusciamo a vedere una luce giallo puro anche se non abbiamo coni sensibili al giallo; la luce gialla stimola leggermente sia le cellule del rosso sia quelle del verde, e il nostro cervello capta come giallo solo questa combinazione. (…)

Pigmenti: la pellicola a colori di una macchina fotografica, d’altro canto, produce i colori con il sistema sottrattivo degli artisti; contiene infatti tre strati di pigmenti che assorbono, cioè filtrano, il rosso, il verde e il blu; e i filtri che assorbono meglio questi colori sono rispettivamente il blu, il rosso e il giallo, per cui i tre colori sottrattivi delle pellicole sono: giallo, rosso e blu.

Ma i filtri delle pellicole sono gli stessi vecchi colori giallo, rosso e blu che il vostro insegnante d’arte vi diceva essere i colori primari dell’artista? Quasi, ma non del tutto. Ecco il surplus di notizie che vi avevo promesso: i tre colori che sono veramente i migliori per assorbire il rosso, il verde e il blu cui i nostri coni risultano più sensibili sono una particolare sfumatura di azzurro detto ciano, un rosso porpora detto magenta, e il giallo. Giallo, magenta e ciano sono quindi i tre veri colori primari sottrattivi che vengono mescolati per produrre l’intero spettro di colori degli inchiostri, della fotografia e delle pitture.

– Estratto da: Al suo barbiere Einstein la raccontava così, Robert L. Wolke– Ed. Feltrinelli