Caratteristiche dei sognatori lucidi – Estratto da “Il sonno, il sogno, la morte”, Dalai Lama, a cura di Francisco J. Varela – Ed. Neri Pozza (2000)

«Sempre e ovunque, gli esseri umani hanno dovuto affrontare due esperienze fondamentali, durante le quali la mente ordinaria sembra dissolversi per penetrare in una dimensione radicalmente differente. Il primo di tali stati è il sonno, costante compagno dell’umanità, transitorio e pervaso dal sogno, la cui esperienza ha incantato le diverse culture sin dagli albori della storia. Il secondo è la morte, il grande e abissale enigma, l’evento conclusivo che condiziona l’esistenza individuale e il rituale culturale. Sono queste le “zone d’ombra dell’io”, rispetto a cui la scienza occidentale spesso si trova a disagio, essendo caratterizzate da un contesto assai diverso da quello dell’universo fisico e della causalità fisiologica. Al contrario, la tradizione buddhista tibetana si muove con la massima naturalezza in questo ambito e con un grande bagaglio di conoscenza.
Il libro che presentiamo racconta una settimana di esplorazioni in questi due regni di trasformazione radicale del corpo e della mente umana. Questa indagine ha preso la forma di un dibattito straordinario tra il Dalai Lama, affiancato da pochi altri esponenti della tradizione tibetana, e alcuni rappresentanti della scienza e dell’umanesimo occidentale». Francisco J. Varela

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Caratteristiche dei sognatori lucidi – Estratto dal cap. 4, Il sogno lucido

“Eravamo interessati alle differenze tra un sogno ordinario e un sogno lucido”, proseguì Jayne. “L’unica differenza consiste nel fatto che sappiamo che stiamo sognando, oppure ci sono altre discordanze? Tutto dipende dalla persona a cui lo chiediamo. Se chiediamo a un sognatore quali siano le eventuali differenze tra un sogno lucido e un sogno non-lucido, questi affermerà che il sogno lucido è completamente diverso: più eccitante e vivido. Se invece chiediamo a un osservatore esterno di leggere le trascrizioni di sogni lucidi e non-lucidi, ci dirà che praticamente non ha notato differenze. Grazie all’analisi statistica, possiamo appurare come nel sogno lucido ci sia un maggiore movimento del corpo, e come il suono abbia un ruolo più importante. Questi due fattori, nel complesso, ci invitano a considerare l’idea dell’equilibrio. L’equilibrio fisico sembra molto importante nel sogno lucido, non solo durante il sogno stesso, ma anche nello stato di veglia. L’equilibrio fisico è importante, come nel caso di un sogno in cui stiamo volando, ma l’equilibrio emotivo è altrettanto importante: in questo sogno vogliamo fare qualcosa, ma dobbiamo ricordare che stiamo sognando e quindi ci dobbiamo destreggiare tra due pensieri. Abbiamo ipotizzato che il sogno lucido possa essere associato al sistema vestibolare dell’equilibrio fisico, che è collegato alla produzione dei movimenti dell’occhio nel sogno. Altro punto interessante: abbiamo scoperto che nei sogni lucidi ci sono meno personaggi rispetto ai sogni non-lucidi. Tutto ciò induce a chiederci se non ci sia una predisposizione psicologica, cognitiva al sogno lucido. E abbiamo concluso che in effetti è così: a elevate capacità di orientamento ed equilibrio corrisponde una maggiore frequenza di sogni lucidi”.

Il Dalai Lama precisò che i meditatori con un livello di consapevolezza superiore alla media sembrano più sensibili all’esperienza del sogno lucido: “Forse i meditatori hanno una destrezza particolare, visto e considerato che intervengono molto sulle energie fisiche e sulla condizione psicofisica. Forse grazie a tutto ciò raggiungono uno stato di grande armonia. Riterrebbe che la capacità di apprendere la tecnica del sogno lucido possa essere legata al livello d’intelligenza del soggetto?”

(Jayne) “Si tratta di qualcosa che è stato dimostrato, almeno in parte. Tuttavia, in linea di massima, si tratta di un fattore meno importante rispetto al senso dell’orientamento fisico nello spazio. C’è chi si perde completamente in un bosco, o per le vie di una città sconosciuta. Altri riescono a rendersi conto di dove si trovano piuttosto rapidamente, non grazie a ciò che vedono, ma in virtù del loro senso fisico della direzione. Le persone che possiedono questa propensione naturale sono più soggette al sogno lucido. Tra l’altro, anche la meditazione sembra incrementare il senso dell’orientamento. Un altro fattore è l’abilità dei sognatori lucidi di risolvere problemi spaziali complessi, come orientarsi in un labirinto. In queste situazioni i sognatori lucidi si dimostrano particolarmente abili. Infine, costoro prima di addormentarsi manifestano una maggiore attività immaginativa, e sono anche più propensi a sognare a occhi aperti.

“I tratti della personalità sono un terzo fattore rilevente, anche se di minore peso rispetto al senso dell’equilibrio e dell’orientamento. I sognatori lucidi sono spesso persone che tendono ad avere un temperamento androgino, e che sono disposti a prendersi qualche rischio nell’esplorazione della propria interiorità, come provare una nuova droga o il tamburo degli sciamani. Sono assai predisposti ad avere consapevolezza di se stessi”.

– Estratto da “Il sonno, il sogno, la morte“, conversazioni con il Dalai Lama a cura di Fancisco J. Varela (edizioni Neri Pozza)

Indice – Preludio al viaggio – 1. Cosa c’è nel sè? – 2. Il sonno del cervello – 3. I sogni e l’inconscio – 4. Il sogno lucido – 5. I livelli di coscienza e lo yoga del sogno – 6. La morte e il cristianesimo – 7. Cos’è la morte fisica? – 8. Esperienze di pre-morte – Conclusioni, Riflessioni sul viaggio