La gamma dei cinque sensi, Edoardo Capuano (2004)

Noi tutti viviamo su una gamma di frequenza, ovvero la percezione dei nostri cinque sensi, e non in un “mondo”. Siamo convinti, e questo ci è stato inculcato, che la creazione sia strutturata come un grattacielo, ma non è così: il cielo non rappresenta il Paradiso, il cielo è il cielo e basta. L’infinito in realtà è composto da una illimitata gamma di frequenze che condividono il medesimo spazio.

Per rendere meglio l’idea, le frequenze radiofoniche e televisive occupano lo stesso spazio che stiamo occupando, ma in lunghezze d’onda diverse. Ognuna di esse occupa una frequenza a sé come pure il nostro corpo fisico. Siccome le “realtà” o i “mondi” si diversificano, ogni frequenza non sa dell’esistenza delle altre. Solo nel momento in cui le frequenze si avvicinano molto le une alle altre avviene il fenomeno dell’ “interferenza”. Quando ci si sintonizza su una radio, si sente solo quel canale e non altri canali radio in quanto non trasmettono su quella frequenza. Solo quando spostiamo la manopola del ricevitore ci si sintonizzerà su un’altra radio ma ciò non significa che la radio che stavamo ascoltando ha cessato di trasmettere.

Questo è il principio che sta alla base della creazione infinita che ogni essere umano ha dentro di se per il semplice motivo che condivide il medesimo spazio. Il problema sta nel fatto che noi, esseri umani, siamo fortemente limitati dai nostri cinque sensi che operano solo ed esclusivamente su un piano tridimensionale e quindi non possiamo vedere tutto l’infinito anche se esso ci compenetra, come non possiamo udire contemporaneamente tutte le radio sintonizzandoci solamente su una. Quello che i nostri occhi vedono rappresenta solamente una insignificante parte dell’infinito che vibra in questa circostanza dimensionale. I nostri cinque sensi possono captare esclusivamente i densi campi magnetici che riflettono la luce, ma nel momento in cui la vibrazione aumenta essa diventa invisibile in quanto ha superato la gamma di frequenza dei cinque sensi. Tuttavia, anche se scompare dalla sfera tridimensionale essa in realtà non scompare; ha solo lasciato la gamma di frequenza basata sui nostri cinque sensi. Essa non è scomparsa, come non scompare radio 1 quanto ci si sintonizza su radio 2. Le bande di frequenza sono meglio conosciute con il nome di dimensioni.

Recenti ricerche hanno appurato che nella gamma di frequenza dei nostri cinque sensi si può captare ben poco di quello che esiste solo nel nostro universo. La percezione dei nostri occhi è limitatissima, può vedere solamente la materia che riflette la luce, ovvero la materia “luminosa” come la chiamano gli scienziati. Noi vediamo grazie alla luce che riflettendosi sulla materia “luminosa” proietta le varie sagomatura. Ma nel momento in cui la sorgente luminosa si spegne non riusciamo a vedere più nulla. Gli astrofisici sostengono che l’universo è composto per il 99,5 per cento di “materia oscura”, ossia materia che non riflette la luce. Per questo motivo non la possiamo vedere; i nostri occhi sono in grado di vedere solo lo 0,5 per cento della realtà che ci circonda.

Per i motivi che ho esposto in narrativa, non riesco a capire come certi scienziati azzardino a proferire proclami scientifici e giudizi definitivi sulla natura della vita e della creazione, quando in realtà il 99,5 per cento del nostro universo non è visibile. In definitiva, essi presentano delle teorie che alla fin dei conti potrebbero essere vere solo allo 0,5 per cento. Tutti i giorni inoltre si possono sentire persone che ti dicono: «io credo solo a ciò che vedo». Queste persone sono talmente intrappolate in questa realtà dei cinque sensi da credere solo in essa, e quindo solo allo 0,5 per cento di quello che esiste realmente. Per approfondire l’argomento sulla materia oscura suggerisco ai lettori due stupefacenti libri della ricercatrice Giuliana Conforto che si intitolano: “Il gioco cosmico dell’uomo” e “La scienza futura di Giordano Bruno”.

Fonte originale: Ecplanet.net