Oltre la visione materialista del mondo, parte 1 – Ralph Metzner (2001)

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ralph-metznerDue sono le principali differenze tra la cosmologia sciamanica che origina in modo naturale  dalle esperienze psichedeliche ed enteogene[1] ed altre, e la nostra visione tradizionale del mondo, la visione tradizionale della scienza materialista.

Sono d’accordo con quanto ha detto Robert nella sua presentazione: la scienza ormai non crede più a una visione newtoniana e cartesiana del mondo, ma il problema è che noi continuiamo a crederci, e molti di noi hanno imparato la scienza alle scuole superiori e vivono in un mondo di oggetti materiali, e gli oggetti materiali sono considerati le uniche cose reali.

Quindi la principale differenza tra la visione sciamanica del mondo, la cosmologia sciamanica, e quella del nostro mondo moderno è che nella visione tradizionale vi sono molti mondi, e non c’è un unico livello di realtà – cioè questo livello di realtà materiale e fisica che possiamo toccare – ma ce ne sono molti altrettanto reali e non meramente soggettivi, non meramente di fantasia, non meramente mistici, come alcuni scienziati hanno tentato di definirli nel linguaggio scientifico.

Per esempio, lo sciamanismo tradizionale contempla il Mondo di Sopra, il Mondo di Mezzo e il Mondo di Sotto; si potrebbe così dire che la visione animista sciamanica del mondo è più ampia e inclusiva, e non dice che il mondo materiale non è reale, non dice che gli altri mondi sono più reali, ma dice che sono ugualmente reali.

L’altra grande differenza tra la visione sciamanica animistica indigena del mondo e quella moderna, è che in questi mondi – compreso il nostro mondo materiale – ci sono molti esseri a fianco degli esseri umani che noi conosciamo come piante e animali; i popoli tradizionali riconoscono che questi esseri hanno un’essenza spirituale (e questo viene definito “animismo”). Questa essenza spirituale è nelle montagne, nei fiumi, negli alberi, negli animali, nei luoghi e si presenta con il nome di “spiriti”.

Non sono simboli, come la moderna visione del mondo che include i mondi interiori della psicologia (compresa quella di Jung), dove questi esseri vengono considerati dei simboli, a volte archetipi… a volte simboli archetipi, qualcosa ancor più grande dei simboli ordinari, e altre volte simboli dell’inconscio personale o collettivo.

Vorrei raccontarvi una storia che illustra la differenza tra sciamanesimo e psicologia. Supponete che una persona vada da uno psicoterapeuta e dica: “Ho fatto un sogno e c’era un orso”. Se lo psicologo è un freudiano probabilmente vi legge un complesso che riguarda il padre e comincia l’analisi; se fosse uno junghiano forse parlerebbe dell’archetipo della Grande Madre Orso o qualcosa di simile; se seguisse la Gestalt forse gli direbbe che è una parte della sua mente e: “Fai sedere l’orso su quella sedia. Ovviamente, esso è una parte della tua mente, dell’inconscio…”. Se invece va da uno sciamano, non gli risponderebbe affatto così, ma direbbe: “Hai avuto un incontro con l’Orso”. Orso con la “O” maiuscola, lo spirito dell’Orso … In questo caso, un operatore sciamanico non direbbe che si tratta di un sogno simbolico, di fantasie. Perché se si tratta di un essere e voi lo trattate come un simbolo, sareste nei guai, perché sarebbe una cosa irrispettosa. Se io vi incontrassi per strada e vi trattassi come un simbolo, secondo quello che ho nella mente, sarebbe irrispettoso, non vi pare? Non vi piacerebbe, vi sentireste offesi. Le donne si offendono se le trattate come “simbolo” o oggetti, se le “oggettizzate”.

Nella pratica sciamanica si impara a distinguere tra gli esseri reali che potreste incontrare e con i quali è possibile avere una vera comunicazione, e le fantasie o immaginazioni.

(Traduzione: Paola)


[1] Il termine enteogeno è utilizzato generalmente per indicare particolari sostanze psicoattive, caratterizzati da un marcato effetto psichedelico o allucinogeno, che comportano stati alterati analoghi ad esperienze mistiche e per questo utilizzati nell’ambito di numerose culture sciamaniche o religioni organizzate. L’etimo è un neologismo derivato dal greco antico e formato da νθεος (entheos) e γενέσθαι (genesthai), che letteralmente significa “che ha Dio al suo interno”, più liberamente tradotto “divinamente ispirato”. [wikipedia]