Il discorso di Zeid Ra’ad Al Hussein, Alto Commissario per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, tenuto a L’Aia il 5/09/2016 durante la serata di gala della Peace, Justice and Security Foundation

Testo in inglese: http://www.ohchr.org/en/NewsEvents/Pages/DisplayNews.aspx?NewsID=20452&LangID=E

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Cari Amici,

desidero rivolgere questo breve discorso al sig. Geert Wilders, ai suoi accoliti e anzitutto a quelli come lui – i populisti, i demagoghi e i politici che fabbricano “sogni”.

Per loro io devo essere come un incubo. Io sono la voce globale dei diritti umani, i diritti universali, eletto da tutti i governi, e ora critico di quasi tutti i governi. Io difendo e promuovo i diritti umani di ogni individuo, ovunque: i diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e degli immigranti; i diritti della comunità LGBT; i diritti delle donne e dei bambini in tutti i paesi; delle minoranze; degli indigeni; dei disabili; e di chiunque sia discriminato, svantaggiato, perseguitato o torturato – sia dai governi, sia dai movimenti politici o dai terroristi.

Io sono un musulmano con la pelle bianca – cosa che manderà in confusione i razzisti: la cui madre è europea e il cui padre è arabo. Io sono arrabbiato anche. A causa delle bugie e delle mezze verità del sig. Wilder, delle manipolazioni e della diffusione della paura. Vedete, venti anni fa ho servito nella forza di pace dell’ONU durante le guerre nei Balcani – guerre così crudeli, così devastanti, che sono state originate da questa stessa fabbrica dell’inganno, del fanatismo e del nazionalismo etnico.

Geert Wilders ha pubblicato il suo manifesto in 11 punti solo qualche giorno fa e un mese fa ha parlato in modo simile a Cleveland, negli Stati Uniti. Io non ripeterò ciò che ha detto, ma ci saranno molti che lo faranno e il suo partito si prevede che farà bene nelle elezioni di Marzo.

E quello che il sig. Wilders condivide con il sig. Trump, il sig. Orban, il sig. Zeman, il sig. Hofer, il sig.Fico, la signora Le Pen, il sig. Farage, lo condivide anche con Da’esh.

Tutti costoro tentano in diversi modi di recuperare un passato, un’epoca d’oro, pura nella forma, dove i campi soleggiati sono abitati da popoli uniti dall’etnia o dalla religione, vivendo in un pacifico isolamento, padroni del proprio destino, liberi dal crimine, dall’influenza straniera e dalla guerra. Un passato che in realtà non è mai esistito in nessun luogo. Il passato dell’Europa, come tutti sappiamo, è stato per secoli l’esatto contrario.

Il tentativo di recuperare un passato vagheggiato come perfetto è mera finzione. I suoi venditori sono degli imbroglioni, degli imbroglioni furbi però.

I populisti usano mezze verità e sovrasemplificazioni – i due bisturi dell’opera propagandista, e in questo internet e i social media sono un perfetto binario per loro, dato che riducono il pensiero a dei piccoli pacchetti, a bit sonori, tweets. Dipingi la metà di un quadro nella mente di una persona ansiosa, esposta alle difficoltà economiche e – grazie ai mass media – agli orrori del terrorismo. Puntella questo quadro con qualche mezza verità e fa sì che il pregiudizio delle persone comuni completi l’altra metà del quadro. Aggiungi il dramma, enfatizza che è tutta colpa di un certo ben definito gruppo, in modo che gli oratori che propagheranno questi “proiettili verbali”, e i loro seguaci, possano sentirsi senza colpa.

La formula è semplice: fa in modo che le persone, già in ansia, si sentano in modo terribile, e quindi enfatizza che è tutta colpa di un gruppo, che si insinua alle nostre spalle, che è straniero e che ci minaccia. Quindi fa’ in modo che l’audience che hai scelto come target si senta bene quando gli offri quello che è una fantasia per loro, ma che al contempo sarà un’orrenda ingiustizia per gli altri. Infiamma e stempera, ripeti molte volte questi concetti fino a che l’ansietà non verrà trasformata in odio.

Non equivocate, io certamente non dico che le azioni dei demagoghi nazionalisti equivalgano a quelle di Da’esh, che sono mostruose e gridano vendetta; Da’esh deve essere portato dinanzi alla giustizia. Ma nel suo modo di comunicare, nel suo uso di mezze verità e di sovrasemplificazioni, la propaganda di Da’esh impiega tattiche simili a quelle dei populisti. E entrambe le componenti di questa equazione si giovano l’una dell’altra e non potrebbero espandere la propria influenza senza le azioni dell’altra.

L’umiliante pregiudizio razziale e religioso fomentato da quelli come il sig. Wilders è diventato in alcuni paesi parte della politica locale o addirittura nazionale. Sentiamo che la discriminazione si diffonde nei luoghi di lavoro. Bambini vengono biasimati ed evitati per le loro origini etniche e religiose – qualunque sia il loro passaporto, gli viene detto che non sono “realmente” europei, non sono “realmente” francesi, inglesi o ungheresi. Intere comunità sono oltraggiate con il sospetto di collusione con i terroristi.

La storia ha forse insegnato al sig. Wilders e ai suoi accoliti con quanta efficacia la xenofobia e l’intolleranza possano essere trasformate in violenza. Le comunità si barricheranno all’interno di campi pieni di paura, ostili, con i populisti come loro e gli estremisti che saranno i loro comandanti. L’atmosfera diventerà densa di odio, e a quel punto potrà degenerare rapidamente in una violenza colossale.

Dobbiamo toglierci da questa direzione. Amici miei, stiamo facendo abbastanza per contrastare questa unione transnazionale di demagoghi? Un decennio fa, il manifesto di Geert Wilder e il discorso di Cleveland avrebbero sollevato proteste in tutto il mondo. E ora? Ora tutto questo viene accolto con poco più di un’alzata di spalle e, fuori dall’Olanda, le sue parole e i suoi piani perniciosi vengono appena notati. Vogliamo continuare a stare fermi e ad assistere a questa diffusione dell’intolleranza fino a che si giungerà alle ovvie conclusioni?

Alla fine è la legge che salverà le nostre società, la legge dei diritti umani, una legge cogente che è il distillato dell’esperienza umana, di generazioni di sofferenze umane, delle grida delle vittime dei crimini e dell’odio passato. Dobbiamo preservare questa legge appassionatamente, e farci guidare da essa. Non fatevi, amici miei, guidare dall’ingannatore. E’ solo perseguendo tutta la verità e agendo con saggezza che l’umanità potrà sopravvivere. Per questo dovete mantenere la barra diritta e parlare. Parlate forte, dite la verità e fatelo con passione, parlate ai vostri ragazzi, per quelli a cui volete bene, per i diritti di tutti e siate sicuri di parlare con chiarezza: dite basta! Non fatevi prevaricare dal prepotente, non fatevi ingannare dal truffatore, non di nuovo, mai più.

Perché noi, non voi, orienteremo il nostro fato collettivo. E noi, non voi, scriveremo e scolpiremo il secolo entrante. Teniamo la barra diritta!