Rendendoci incorporei a velocità di banda larga, Ivo Toshan Quartiroli (2008)
Tradizionalmente, il superare l’identificazione col corpo era parte di un percorso mistico, ma questo avveniva dopo aver integrato completamente la connessione tra il corpo, la mente e l’anima e dopo essersi resi consapevoli di tutta le sfera delle emozioni e delle sensazioni corpore.
La scissione tra mente e corpo è tutt’ora presente nella nostra società e viene ulteriormente ampliata da un uso prolungato del computer dove i corpi sono coinvolti in modo minimale, togliendo la connessione in modo prematuro.
Il nostro senso di identità personale è strettamente associato alla presenza del corpo e ai suoi feedback. I mistici dicono che quando una persona diventa spiritualmente illuminata, il legame corpo/mente non è più lo stesso di prima, perché l’identificazione con le nostre limitate strutture è stata sostituita da una realtà più vasta.
“Quando un uomo diventa folle d’amore per Dio, allora chi è suo padre, chi sua madre, chi sua moglie? Egli ama Dio tanto intensamente che ne è divenuto folle. Non ha più alcun dovere, è liberato da tutti i suoi debiti. Che cos’è questa follia d’amore? Quando un uomo giunge a questo stato, diventa incosciente perfino del proprio corpo, al quale è pur tanto legato in tempo normale. Chaitanya Deva conobbe ciò. Egli cadde nel mare, senza rendersi conto che era il mare. E molte volte cadde sul suolo. Non aveva più fame, né sete, né sonno. Aveva completamente perduto la coscienza del suo corpo.” [ Shri Ramakrishna. Alla ricerca di Dio. Roma. 1963. Originale. L’enseignement de Ramakrishna]
McLuhan aveva previsto che il nuovo uomo tecnologico avrebbe perso l’esperienza diretta del corpo con la natura e di conseguenza il suo elemento equilibrante, laddove “la mente tende a fluttuare libera nelle pericolose zone dell’astrazione, con o senza l’uso di droghe.” Aveva anche previsto un uomo che, seduto di fronte alla sua “stanza del controllo informatico”, ricevendo informazioni da qualunque luogo del mondo, gonfiando il proprio ego e contemporaneamente diventando schizofrenico, avendo il corpo da una parte e la mente sparpagliata in diversi luoghi. Questo avrebbe separato la connessione con il suo corpo e vedrebbe minacciato la sua identità:
“L’uomo disincarnato diventa insensibile alla forza di gravità, come succede a un astronauta, ma diventa capace di muoversi molto più rapidamente. Egli perde il senso della propria individualità in quanto le percezioni elettroniche non sono legate a un luogo fisso. Immerso in questa energia ibrida emessa dalle tecnologie video, si troverà in una “realtà” chimerica che coinvolgerà al massimo grado tutti i suoi sensi, quasi come sotto l’effetto di una droga. La mente, come figura, si immerge nello sfondo, e viene trascinata in un luogo sconosciuto tra realtà e fantasia. I sogni sono legati al mondo reale perché hanno una struttura temporale e spaziale (di solito in tempo reale); la fantasia non ha tali legami. A questo punto la tecnologia risulta incontrollabile.” [Marshall McLuhan, Bruce R. Powers. Il villaggio globale, Sugarco. Milano. 1992]
Joseph Weizenbaum ha ritratto, molto prima dell’avvento di Internet, i programmatori coatti come tecnici che:
“Lavorano fin quasi a crollare, venti, trenta ore per volta. Il cibo, se se ne ricordano, se lo fanno portare: caffè, coca-cola, panini. Se possibile, dormono su brande vicino al computer. Ma soltanto poche ore, poi di nuovo al terminale o agli stampati. I vestiti rattoppati, le facce non lavate e non rasate, i capelli spettinati dimostrano quanto si disinteressino del loro corpo e del mondo che li circonda.” [Joseph Weizenbaum. Il potere del computer e la ragione umana. Edizioni Gruppo Abele. Torino. 1987]
Non sentirsi più collegati al proprio corpo mentre si è davanti al computer è un’esperienza comune alla maggioranza delle persone che usano quest’ultimo per un periodo di tempo non breve. Tale separazione ha radici nella scissione tra corpo e mente operata dalla cultura giudaico-cristiana e riguarda più gli uomini che le donne.
Brenda Laurel, un’esperta delle interfacce uomo-computer, nell’intervista rilasciata a Susie Bright per il libro Sexual Reality (Cleis Press, San Francisco, 1992), esprime così le sue idee sul corpo e le differenze tra i sessi riguardo questo argomento:
“So, grazie a un’esperienza di quindici anni sulle persone che lavorano al computer, che esiste un tipo di individui, quelli che generalmente sono definiti “nerd”, i quali sono molto a disagio con il proprio corpo e la propria sessualità. Alcuni uomini mi hanno detto che una delle ragioni per cui hanno scelto questo lavoro è stata evitare gli aspetti sociali connessi al ruolo del maschio in America; in particolare, evitare le donne. Si tratta di bravi ragazzi che non sono sgradevoli, ma solo timidi e impacciati. Quando gli uomini parlano della realtà virtuale, usano spesso frasi come “esperienza fuori-dal-corpo” e “lasciare il corpo”. Queste persone non stanno parlando delle stesse esperienze extra-corporee dei mistici orientali o peruviani; nel loro caso, queste espressioni ricordano più uno schermo sugli occhi che permette di non vedere l’inquinamento dell’aria. È un tipo di mentalità industriale occidentale, del genere “dominiamo la terra”. Quando le donne parlano di realtà virtuale, intendono: “portare il corpo con sé in un altro mondo”. L’idea è quella di portare i nostri meravigliosi organi di senso con noi, non lasciare il corpo chino su una tastiera mentre il cervello naviga in qualche rete. Il corpo non è semplicemente un contenitore del tanto celebrato intelletto.”
Alexander Lowen, nel libro Arrendersi al corpo: il processo dell’analisi bioenergetica
(Astrolabio 1994), scrive di aver osservato, nel corso degli anni, un continuo deterioramento delle condizioni fisiche dei suoi pazienti, dal punto di vista dell’integrità e della vitalità, mentre «il vecchio tipo di paziente isterico, quello di cui parlava Freud, è praticamente scomparso. La persona isterica non è in grado di gestire i suoi sentimenti, mentre l’individuo schizoide non ne ha molti. Oggi la maggior parte delle persone sono dissociate dal proprio corpo e vivono soprattutto nella testa o nell’ego. Viviamo in una cultura egoista o narcisista, in cui il corpo è visto come un oggetto e la mente come l’autorità superiore e determinante».
Le donne sono naturalmente più connesse col corpo, e potrebbero riportare anche gli uomini al loro corpo, ma questa connessione è minacciata in entrambi i sessi da una vita eccessivamente tecnologica e stressante, che non dà spazio al ritmo più lento del corpo.
La connessione con il nostro corpo comincia dalla connessione che abbiamo avuto con il corpo materno, e dipende dal modo in cui si è sviluppato questo legame. La società produttiva e competitiva impone il distacco madre/neonato-figlio sia in ospedale appena dopo il parto che dopo tramite gli asili nido. I bambini non vengono allattati abbastanza al seno, né sviluppano sufficientemente il senso di legame tramite un prolungato contatto corporeo. È stato dimostrato come il distacco precoce abbia sul cervello un’influenza che può condurre a patologie mentali. Se non ci viene dato abbastanza contatto corporeo, non possiamo avere una connessione vibrante nemmeno con il nostro corpo.
Anche in questo caso la tecnologia sembra apparentemente condurci verso il piano spirituale, in particolare verso il superamento del corpo, ma solo mediante un pallido riflesso, in modo prematuro e non-integrato, ottenendo il risultato opposto di inibire l’evoluzione dell’anima, perché viene saltato lo stadio di piena integrazione con il corpo.
Questa è la prima generazione in cui le persone offrono sempre meno contatto ai bambini, per mancanza di tempo e della giusta predisposizione d’animo. Inoltre, passiamo sempre più tempo a casa, su banchi di scuola o scivanie di uffici, davanti al computer, costringendo i corpi a un’attività minima. A parte gli ovvi problemi di salute connessi alle malattie cardiovascolari e all’obesità, alla nostra anima manca una connessione integrata con il corpo.
Quest’ultimo chiede ardentemente attenzione, ma la nostra società offre quasi soltanto
programmi di fitness o chirurgia estetica, ovvero altra tecnologia.
Fonte: http://www.indranet.org/disembodying-at-broadband-speed/